United Cup, l’Italia perde la finale ma la formula è più bella della nuova Coppa Davis

Gli azzurri non vincono nemmeno un set contro gli Usa. Ma piace l'idea di due singolari maschili, due femminili e il punto decisivo affidato al doppio misto

Berrettini United Cup

Londra (Inghilterra) 19/06/2022 - finale Queens Club / Berrettini-Krajinovic / foto Imago/Image Sport nella foto: Matteo Berrettini ONLY ITALY

È finita la prima edizione della United Cup di tennis che si è svolta a Sydney. E hanno vinto gli Stati Uniti. Hanno sconfitto in finale l’Italia: 4-0, il doppio misto non si è giocato. L’Italia non ha vinto nemmeno un set. Jessica Pagual ha rifilato 6-4 6-2 a Martina Trevisan. Musetti si è ritirato per problemi al braccio contro Tiafoe dopo aver perso il primo set per 6-2. C’è stato il match più equilibrato, quello tra Taylor Fritz e Matteo Berrettini che l’americano si è aggiudicato con due tie-break consecutivi. È stato il punto che ha dato la vittoria agli Usa. Poi, a punteggio acquisito, Madison Keys ha liquidato 6-3 6-2 Lucia Bronzetti. Si giocherà anche il doppio misto.

È una formula che funziona, a nostro avviso anche televisivamente. Certamente più della nuova Coppa Davis di Piqué che è uno stravolgimento eccessivo rispetto alla formula tradizionale. La United Cup ha il merito di dare la misura della forza del movimento tennistico di una nazione. Ci sono due singolari maschili, due femminili e l’eventuale punto decisivo è affidato al doppio misto che nel tennis oggi conta più o meno quanto un’amichevole calcistica di agosto. Invece potrebbe diventare interessante, divertire gli stessi tennisti e anche il pubblico.

In finale il compito della Nazionale italiana era proibitivo, soprattutto per quel che riguarda i due singolari femminili. Invece sia Berrettini sia Musetti avevano la chance di giocare più o meno alla pari contro Tiafoe e Fritz. Poi, è andata male ma è stata una piacevole scoperta. L’Italia torna a casa (si fa per dire, si è giocato a Sydney e si resta tutti in Australia) con due vittorie di prestigio: quella di Berrettini sul norvegese Ruud e soprattutto quella di Trevisan sulla greca Sakkari numero 6 del mondo.

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