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Ancelotti: «Il Real Madrid non ha un’identità chiara e non vuole averla»

«Davide vuole fare l’allenatore. Un giorno succederà, è così. Qui è molto bravo. Il giorno in cui smetterò di allenare o quando deciderà, potrà andarsene»

Ancelotti: «Il Real Madrid non ha un’identità chiara e non vuole averla»

Il Real Madrid di Ancelotti non è esenta da critiche nell’ultimo periodo, soprattutto per la qualità di gioco messa in campo. Ma a sgombrare il campo da qualsiasi possibile problema ci pensa lo stesso Ancelotti che in conferenza stampa chiarisce la situazione della squadra.

Di seguito le parole del tecnico riportate da Marca:

In vista della partita di domani sera contro la Real Sociedad:

«La Real sta giocando molto bene e ha un buon dinamismo. Dobbiamo migliorare nel primo tempo. Dopo quello che è successo contro l’Atletico, è importante fare una partita completa in attacco e in difesa».

Ancelotti non commenta le dichiarazioni di Gil Marin dell’Atletico che si era detto indignato dal comportamento del Real che ha messo pressione all’arbitro in Copa del Rey:

«E’ stata anche una partita competitiva. Credo che da parte nostra avremmo meritato di vincere. Il resto sono questioni di cui non parlerò. L’unico sistema che conosco è quello che userò domani».

Chiarisce invece le critiche sullo stile di gioco del Real Madrid:

«Nel calcio ci sono momenti di difficoltà, lo sappiamo bene. Bisogna avere sangue freddo. Tutto qui. Nei momenti di difficoltà è importante avere questo. Il calcio ti dà la possibilità di uscire. Il momento buono può arrivare rapidamente. Devi essere sempre concentrato. L’avevano detto anche l’anno scorso. Noi giochiamo a calcio. A volte lo facciamo bene e a volte meno. Il Madrid non ha un’identità chiara. Per il semplice motivo che non vuole averla. Siamo una squadra che sa fare tante cose, non solo una. E mi piace».

Sulle condizioni di Vinicius:

«L’ho visto bene. Ha fatto un lavoro molto duro. Ha sbagliato, ha marcato, ha corso, ma alla fine ha segnato».

Voci di mercato davano Davide Ancelotti vicino alla panchina dell’Everton:

«Davide vuole fare l’allenatore. Un giorno succederà, è così. Qui è molto bravo. Il giorno in cui smetterò di allenare o quando deciderà, potrà andarsene. Ha le capacità per farlo. Al momento stiamo molto bene qui, il nostro lavoro non è ancora finito».

Ancora sul modulo di gioco:

«Il 4-2-3-1 è un sistema che mi piace, soprattutto nell’aspetto difensivo. A volte ci ha giocato Modric come centrocampista, altre volte Asensio, altre volte Rodrygo. Gli piace, è l’ideale per giocare dietro l’attaccante. Ci stiamo pensando, in tante partite abbiamo giocato così».

Un commento anche sugli arbitri:

«Il suo lavoro è molto complicato. Sembrava che il VAR potesse aiutare. Non si parla più di fuorigioco, per esempio. Ma tutto ciò che non è oggettivo può creare polemiche. La corruzione degli anni ’80 o ’90 non c’è più. In generale L’arbitraggio è migliorato molto in Europa».

Su Carvajal:

«La prima parte è andata bene, è stato convocato dalla Spagna. Ora è reduce da un infortunio che ha avuto. Come sempre ci fidiamo di lui perché è molto affidabile e ha molta esperienza. Contribuirà nella seconda parte del Sarà disponibile per la prossima partita, come Alaba e Tchouameni, contro il Valencia».

Ancelotti parla poi di Camavinga, Ceballos e Militao

«L’atteggiamento è quello di tutti in questa squadra. E’ un’ottima squadra. Qui nessuno si arrende. In questo momento Camavinga ha fatto molto bene. Asensio, anche Ceballos. Abbiamo bisogno di tutti in questo tratto di stagione. Militao lo vedo molto bene, e con margini di miglioramento. È uno dei migliori difensori centrali al mondo. Quando è concentrato, ha tutto: movimento della palla, uno contro uno, è veloce, potente, aggressivo… È uno dei migliori che ci siano».

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