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Lindsey Vonn: «Sciando mi sono rotta tutto, alla fine era solo dolore. Ma quanto lo amo»

Intervista alla Faz: “Ora scio come quando ero bambina, mi pare di non aver mai lavorato un solo giorno in vita mia. Mikaela Shiffrin è la migliore sciatrice mai esistita”

Lindsey Vonn: «Sciando mi sono rotta tutto, alla fine era solo dolore. Ma quanto lo amo»
Bronze medalist USA's Lindsey Vonn waves an American flag during the flower ceremony following the Women's Alpine Super-G event at Whistler Creekside at the Winter Olympics on February 20, 2010. Vonn's time was 1:20.88, some 0.74 seconds off the gold medal pace of Austria's Andrea Fischbacher. UPI/Pat Benic

Lindsey Vonn ha abitato lo stesso pianeta di Sofia Goggia. Sono molto amiche, peraltro. Ha vinto le Olimpiadi, due Mondiali, quattro Coppe del mondo e 82 gare di Coppa del mondo. E s’è fatta malissimo, un’infinità di volte. L’immortalità dello sci da discesa prevede legamenti strappati, tibie rotte, caviglie spaccate, rotule fuori sede. Se ti rompi una mano in gara il giorno prima, il giorno dopo vinci con la suddetta mano sanguinante. E’ un tema – quello del dolore implicito nel successo sportivo – che è vastissimo. E terribilmente attuale. Vonn ne parla in un’intervista alla Faz. Ma nel suo caso si parla di dolore fisico, perché non c’è nemmeno l’ombra dell’amore-odio di tanti campioni per la loro disciplina. C’è solo l’amore.

“Dopo il mio ritiro (nel 2019), ci è voluto un po’ per ritrovare la gioia di sciare. Negli ultimi quattro anni della mia carriera ho associato lo sci al dolore. Sono stati tempi davvero difficili. Ma ora sono tornata alla modalità bambina. Amo sciare e mi diverto molto. Ogni infortunio ti cambia come atleta. Non sai se migliorerà o peggiorerà. Alla fine ci sono stati troppi infortuni per continuare a sciare a livello professionistico”.

“Non ho mai visto lo sci come lavoro. Non credo di aver lavorato un solo giorno nella mia vita. Ho sempre amato sciare. Ecco perché ho continuato a tornare dopo gli infortuni. Nessuno mi ha esortato ad andare così forte e ad andare così veloce. Era la mia passione. Amavo allenarmi duramente perché mi permetteva di sciare ancora più veloce”.

“Conosco molti altri sciatori che pensavano che stessi drammatizzando tutto. Ma io sono sempre stata solo me stessa. Alcuni dei miei infortuni hanno attirato molta attenzione da parte dei media – e vorrei non aver subito infortuni. Ma questa è la vita. La gente non ha mai capito che avrei preferito rimanere in salute e correre piuttosto che parlare di ossa rotte. Ma quella era solo la situazione in cui mi trovavo”.

Vonn parla anche di Mikaela Shiffrin:

“È un’atleta incredibile. Ha una tecnica di slalom quasi perfetta. Si allena in un certo modo con molte ripetizioni. E ha un modo diverso di avvicinarsi alle gare di sci. Ai miei occhi è la migliore sciatrice che sia mai esistita”.

Ora fa l’imprenditrice. Ma “non ho mai fatto niente in vita mia per fare soldi. Lo faccio perché mi diverte, perché mi appassiona o perché è una sfida. Voglio avere successo in tutto ciò che faccio. E il denaro è il risultato del successo. Ma non è per questo che lavoro sodo. Lavoro sodo perché mi piacciono le sfide. Il denaro è solo un prodotto del duro lavoro, non qualcosa che rincorro”.

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