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Agnelli: quando la squadra non è compatta, presta il fianco agli avversari (e cita Nietzsche)

La lettera d’addio di Agnelli ai dipendenti Juventus. Le sue parole confermano la spaccatura interna con Elkann che ha dimissionato il cugino

Agnelli: quando la squadra non è compatta, presta il fianco agli avversari (e cita Nietzsche)
Db Torino 25/05/2021 - partita del cuore / Nazionale Cantanti-Campioni per la Ricerca / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-John Elkann

Agnelli: quando la squadra non è compatta, presta il fianco agli avversari.

«Quando la squadra non è compatta, presta il fianco agli avversari. Dobbiamo contenere i danni e lasciamo perché altri possano ribaltare la partita. Dobbiamo essere sempre all’altezza della Juventus. Io continuerò a lavorare per un calcio migliore».

Sono parole di Andrea Agnelli, presidente dimissionario della Juventus. Si tratta di uno stralcio della lettera inviata via mail da Agnelli ai dipendenti del club bianconero. Parole che confermano una spaccatura interna. Spaccatura con Elkann. La lettera è stata letta dal direttore di Sky, Federico Ferri. Elkann ha praticamente dimesso Agnelli.

Sky Sport pubblica il testo integrale della lettera ai dipendenti firmata da Andrea Agnelli e inviata prima di rassegnare le dimissioni. Questa sera Agnelli e l’intero consiglio di amministrazione della Juventus si sono dimessi. L’inchiesta della Procura di Torino, l’accusa di falso in bilancio, le contestazioni della Consob hanno portato alla decisione unanime di fare un passo indietro.

Nella lettera, Andrea Agnelli rivendica i “risultati straordinari” tra i quali lo Stadium, i nove scudetti consecutivi tra gli uomini e i cinque di fila tra le donne. Parla anche delle finali Champions di Berlino e Cardiff e poi osserva: “Stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita”.

Ecco il testo integrale della lettera:

Cari tutti,

Giocare per la Juventus, lavorare per la Juventus; un unico obiettivo: Vincere.

Chi ha il privilegio di indossare la maglia bianconera lo sa. Chi lavora in squadra sa che il lavoro duro batte il talento se il talento non lavora duro. La Juventus è una delle più grandi società al mondo e chi vi lavora o gioca sa che il risultato è figlio del lavoro di tutta la squadra.

Siamo abituati per storia e DNA a vincere. Dal 2010 abbiamo onorato la nostra storia raggiungendo risultati straordinari: lo Stadium, 9 scudetti maschili consecutivi, i primi in Italia ad aver una serie Netflix e Amazon Prime, il J|Medical, 5 scudetti femminili consecutivi a partire dal giorno zero. E ancora, il deal con Volkswagen (pochi lo sanno), le finali di Berlino e Cardiff (i nostri grandi rimpianti), l’accordo con adidas, la Coppa Italia Next Gen, la prima società a rappresentare i club in seno al Comitato Esecutivo UEFA, il J|Museum e tanto altro.

Ore, giorni, notti, mesi e stagioni con l’obiettivo di migliorare sempre in vista di alcuni istanti determinanti. Ognuno di noi sa richiamare alla mente l’attimo prima di scendere in campo: esci dallo spogliatoio e giri a destra, una ventina di scalini in discesa con una grata in mezzo, un’altra decina di scalini in salita e ci sei: “el miedo escénico” e in quell’attimo quando sai di avere tutta la squadra con te l’impossibile diventa fattibile. Bernabeu, Old Trafford, Allianz Arena, Westfallen Stadium, San Siro, Geōrgios Karaiskakīs, Celtic Park, Camp Nou: ovunque siamo stati quando la squadra era compatta non temevamo nessuno.

Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita.

La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all’altezza della storia della Juventus.

Io continuerò a immaginare e a lavorare per un calcio migliore, confortato da una frase di Friedrich Nietzsche: “And those who were seen dancing were thought to be insane by those who could not hear the music”.

Ricordate, ci riconosceremo ovunque con uno sguardo: Siamo la gente della Juve!

Fino alla fine…

Andrea

 

Il direttore di Sky Federico Ferri dichiara a proposito della dimissioni del cda:

La prospettiva è un rinvio a giudizio, un processo, e quindi la Juventus cambia strategia di fronte all’inchiesta della Procura sul falso in bilancio. C’è in ballo qualcosa di molto grosso. È stata richiesta una misura cautelare, fin qui non concessa. La proprietà deve prendere decisioni per difendere l’azienda. È in arrivo con tutta probabilità un rinvio a giudizio. Ci sono le intercettazioni, abbiamo avuto i dettagli dell’inchiesta. Non c’entra nulla con la parte sportiva. Ma c’entra col futuro aziendale della Juventus. Il livello di emergenza dal punto di vista della proprietà, di senso di responsabilità della proprietà, il paragone è con il 2006.

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