ilNapolista

Roma, Belotti si presenta: «Volevo una squadra ambiziosa, non un contratto che mi tutelasse»

In conferenza. «La Roma è stata la miglior opportunità considerata la mia situazione. La convivenza con Abraham mi stimola a fare di più»

Roma, Belotti si presenta: «Volevo una squadra ambiziosa, non un contratto che mi tutelasse»
As Roma 30/08/2022 - campionato di calcio serie A / Roma-Monza / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Andrea Belotti

La Roma ha presentato Andrea Belotti. La conferenza è cominciata con Tiago Pinto che ne ha esaltato le doti realizzative e che ha sottolineato che il Gallo ha fortemente voluto i giallorossi, aspettando il momento giusto. Questo atteggiamento è stato molto apprezzato dal club. Per il resto, Pinto ha aggiunto che la sua carriera, nel Toro e nella Nazionale, parla per lui.

Le parole di Belotti, così come riportate da Tuttomercatoweb.

Dopo sei stagioni in doppia cifra, lo scorso anno sei andato meno bene. Come mai?
“Posso dire che lo scorso anno rispetto agli altri anni ho avuto una stagione un po’ turbolenta. Gran parte degli infortuni sono stati accidentali e mi hanno tenuto fuori un po’ di più rispetto alle altre stagioni. Non è mai facile quando cominci a perdere la condizione riprenderla. È stato tutto un sali e scendi”.

Che sfida è per te la Roma?
“Ho passato un’estate un po’ strana, perché a livello di mercato, in generale, è iniziato tutto molto tardi rispetto al solito. Ci sono stati tanti giocatori rimasti svincolati per un lungo periodo. La mia priorità era Roma perché so di aver trovato un progetto importante con una squadra e una società con grandi ambizioni. Era di quello che avevo bisogno. Non cercavo un contratto che mi tutelasse, ma una situazione sportiva adatta a me e la Roma era la miglior opportunità. Non sono stato nemmeno lì a pensarci”.

Fisicamente come stai?
“È stata un’estate particolare. Quando ho visto che la situazione si stava protraendo ho preso un preparatore atletico per allenarmi perché sapevo che i pre-campionati erano cominciati. Sapendo di arrivare dopo dovevo farmi trovare subito pronto, infatti ho giocato, anche solo per 10 minuti, una partita. Fisicamente sto bene, ma ci vorrà tempo per affinare i meccanismi di squadra. Sono a disposizione”.

Si può fare qualcosa in più del quarto posto?
“È un campionato un po’ strano. Per chi non va al Mondiale sarà un’opportunità per rimettersi in condizione perché poi da gennaio a giugno ci saranno tante partite. Io penso che l’obiettivo per la Roma sia vincere partita per partita. Quella deve essere la cosa principale. Dal primo giorno che sono qui ho percepito la voglia di vincere che c’è anche in allenamento. Questo è un messaggio che deve passar sempre: la Roma può vincere tutte le partite. Poi dove arriveremo lo vedremo alla fine”.

Quando le è stata prospettata la prima volta la possibilità di venire a Roma? Ha visto la festa Conference?
“A luglio un primo contatto, un interesse con il direttore. Allo stesso tempo il parco attaccanti della Roma era pieno e non si poteva fare. L’ultima settimana abbiamo avuto un’altra chiamata per capire se potevamo aspettare 72 ore e io ho dato subito la disponibilità. Dopo queste 72 ore il direttore ha chiamato e in 2-3 giorni si è fatto tutto. La festa Conference l’ho vista e si è vista l’unione tra la Roma e la sua gente”.

Come sarà la convivenza con Abraham?
“La convivenza con Abraham la vivo più come un’obiettivo per crescere. Mi stimola a fare sempre di più”

Com’è stato ritrovare Dybala?
“Con Paulo ci siamo rivisti ed è stato bello ritrovarlo. Siamo andati via insieme da Palermo, eravamo entrambi a Torino ma in squadre opposte e poi ci siamo ritrovati qui. A Palermo eravamo due ragazzini, ora abbiamo raggiunto un livello di maturità che è balzato agli occhi di tutti e due”.

Che effetto ti ha fatto lo stadio martedì?
“Una sensazione magica. E’ stato bello vivere tutto quello che è successo, perché ero lì che aspettavo e sentivo i tifosi che mi cercavano. E’ stato come percepire l’affetto della gente sulla pelle. Non mi aspettavo un tutto esaurito del genere, è stato bellissimo. L’atmosfera, il mio ingresso, l’inno prima della gara: è stato come vivere un sogno. Sarebbe stato perfetto con il mio gol, ma lo ricorderò per sempre”.

ilnapolista © riproduzione riservata