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Federica Pellegrini: «Il professionismo deve studiare il ciclo mestruale. Non basta dire prendete la pillola»

A La Stampa: «Il ciclo può dare anche benefici in fase ovulatoria. Bisogna inserire il fattore mestruazioni negli schemi degli allenamenti».

Federica Pellegrini: «Il professionismo deve studiare il ciclo mestruale. Non basta dire prendete la pillola»
Gwangju (Corea del Sud) 22/07/2019 - Campionati Mondiali di Nuoto / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Federica Pellegrini

Federica Pellegrini si è laureata in Scienze Motorie all’Università San Raffaele di Roma con una tesi sul ciclo mestruale. Ne parla oggi in un’intervista a La Stampa.

«Il professionismo deve studiare il ciclo mestruale. Serve un approccio sistematico, serve raccogliere dati, andare oltre l’ovvio. Il ciclo è una cosa che ricapita ogni mese a tutte le donne e non può essere sta gran cosa. Però qui parliamo di prestazioni di alto livello dove un decimo di secondo fa la differenza quindi tutti i fattori devono essere considerati. Incluso il ciclo».

Non basta dire alle atlete di prendere la pillola, spiega.

«La risposta base che si dà alle atlete è: prendete un anticoncenzionale per calmare le oscillazioni. Così facendo però condizioni anche altri fattori e levi pure i benefici che il ciclo, in fase ovulatoria, può dare».

Bisogna ripartire dai fondamentali, dice.

«Quando io ero adolescente è stata mia madre a dire al mio allenatore che non mi sentivo a mio agio nei giorni del ciclo con l’abbigliamento da piscina. Bisogna parlare, confrontarsi. Inserire il fattore mestruazioni negli schemi degli allenamenti, non semplicemente dire prendi la pillola».

Alla Pellegrini viene chiesto se lei lo ha mai fatto. Risponde:

«Tre volte in carriera, l’ultima nel 2020 per tenere il ciclo sotto controllo e non ritrovarmi nelle date clou dei Giochi di nuovo come a Rio: hanno spostato le Olimpiadi per il Covid. E sai che c’è? Ho capito che funziono meglio quando il mio corpo risponde a ritmi naturali».

In base ai dati raccolti, ha calibrato il lavoro in allenamento.

«Abbiamo capito meglio come funzionavano i cali prestativi, abbiamo calibrato le sessioni di lavoro. Molti progressi».

Le ragazze vogliono parlare del ciclo, ammonisce, i tecnici dovrebbero comprendere questo e studiare meglio l’argomento.

«Ai tecnici di nuova generazione conviene prendere dimestichezza con l’argomento perché le ragazze ne vogliono parlare. Poi per i parametri scientifici servono medici, persone competenti che ti aiutino a esaltare ciò che in quelle date funziona come sempre, la resistenza per esempio».

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