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Cioffi: «Parlo di guerra perché abbiamo problemi seri che oggi abbiamo camuffato»

In conferenza: «I cantieri si fanno dalle fondamento e oggi siamo allo scheletro. Ci sono giocatori partiti e altri in balia degli eventi. Ho fiducia nella società che interverrà»

Cioffi: «Parlo di guerra perché abbiamo problemi seri che oggi abbiamo camuffato»
Roma 18/01/2022 - Coppa Italia / Lazio-Udinese / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Gabriele Cioffi

Il tecnico del Napoli, Gabriele Cioffi, ha parlato ai giornalisti in conferenza stampa al termine della sfida contro il Napoli

«Sono convinto che entro il 31 agosto la società interverrà. I cantieri si fanno dalle fondamento e oggi siamo allo scheletro. La verità è evidente: quando parlo di battaglia non parlo della gara col Napoli, ma della storia di un campionato. Ci sono giocatori partiti e altri in balia degli eventi. Ho fiducia nella società che interverrà»

I gol delle punte?

«Si deve partire da qui. Da Lasagna ed Henry: uno ha fatto un’annata così e così e un altro che non ha mai giocato. Tuttavia oggi hanno segnato. Bisogna lavorare: io più di questo non so cosa fare»

Le situazioni di Barak, Tameze e altri?

«Sono preoccupato ma credo in quello che faccio. Se siamo in questa situazione di difficoltà possiamo uscirne insieme. L’appello alla guerra era perché abbiamo dei limiti che oggi siamo riusciti a camuffare con accorgimenti anche tattici. Poi quando abbiamo smesso di farlo abbiamo preso tre gol dal Napoli. Oggi non si poteva andare alti: appena lo abbiamo fatto abbiamo preso gol. Dobbiamo restare bassi. L’unico modo è lavorare, non ne conosco altri»

«La brusca sveglia della partita di coppa è servita per capire chi è veramente il Verona e chi sono davvero i giocatori diventati appetibili sputando sangue ma senza questo sono bravi ma normali. Ci siamo parlati come solitamente si fa e questo è servito ad avere un’ottima reazione. Lo abbiamo fatto per diversi minuti, poi serve un aiuto..»

I tifosi hanno risposto all’appello? 

«Il mio non era un appello al tifo che mancava, perché il tifo qui è un gioiello. Il mio appello era ‘capite che ora è tutto diverso?’. Intendevo questo»

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