Su L’Equipe. Kyrgios ci costringe a porci le domande giuste. Guardiamo la F1 per vedere le auto schiantarsi? Se è così, lo facciamo per le ragioni sbagliate”
Parliamo sempre degli eccessi di Kyrgios, ma dovremmo parlare di quanto è geniale il suo tennis. Lo scrive, su L’Equipe, Mats Wilander.
Contro Tsitsipas e in conferenza stampa lo abbiamo visto pronto ad iniziare la guerra,
“ma in realtà è così che reagisce quando si sente pronto a sfidare i migliori. È così che assorbe la pressione che mette su se stesso. Ora, ci può piacere o meno, ma non possiamo incolpare qualcuno per essere quello che è”.
Wilander distingue gli eccessi dell’australiano dal suo tennis.
“Non mi piace quando manca di rispetto al gioco o quando diventa offensivo. Ma mi piace quando combatte. Mi piace che mostri le sue emozioni. La linea tra le due cose è molto sottile e sta all’arbitro tracciarla, non a noi”.
Continua:
“In Idaho seguo una bambina di sette anni che è estremamente brava a tennis. Vorrei mostrargli il colpo di racchetta di Kyrgios? Oh sì! Vorrei mostrargli il suo comportamento? Non credo. Alla fine, Kyrgios ci costringe a porci le domande giuste. Guardiamo una gara di F1 per vedere le auto schiantarsi? Se è così, lo facciamo per le ragioni sbagliate. Guardiamo una partita di tennis per vedere i giocatori insultarsi a vicenda? Non vorrei che il tennis si evolvesse in quella direzione. A volte paragoniamo Kyrgios a John McEnroe, ma questo è irrilevante”.
“Vorrei che potessimo parlare solo di Kyrgios per il suo tennis, che è brillante e pieno di creatività”.