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Sinner: «Djokovic ha alzato molto il suo livello, non ha sbagliato quasi più niente»

Dopo la sconfitta in cinque set: «mi ha portato a servire un po’ peggio, mi ha spinto ad andare un po’ di fretta. Posso essere felice del mio Wimbledon»

Sinner: «Djokovic ha alzato molto il suo livello, non ha sbagliato quasi più niente»
2022 Londra (Inghilterra) - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner ONLY ITALY

Le parole di Jannik Sinner dopo la sconfitta con Djokovic nei quarti di finale a Wimbledon. L’azzurro ha vinto i primi due set, poi ha perso al quinto.

Era una partita difficile, ovviamente, credo di aver giocato nel modo giusto i primi due set, poi lui ha cambiato un po’ di cose. Comunque posso essere contento della mia prestazione. Sappiamo quali sono i miei punti deboli, dove posso migliorare e alla fine andremo a lavorare lì, spero che in futuro possa giocare sempre meglio.

Stavo giocando bene, nella maniera giusta, poi lui mi ha portato a servire un po’ peggio, mi ha spinto ad andare forse un po’ di fretta, ma lui ha giocato molto molto bene e ha cominciato a fare davvero pochi errori gratuiti e a servire sempre meglio. Credo che nel quinto set ho giocato nel modo giusto ma ho sbagliato qualche colpo decisivo.

L’infortunio? Sì, mi sono storto la caviglia, quella sinistra. All’inizio ho sentito dolore. Ero spaventato in quel momento, ma dopo, quando ho fatto i primi passi, ho sentito che era tutto a posto. Poi sono stato un po’ attento solo sui primi due punti, per il resto mi sono sentito bene. Penso di aver giocato sempre meglio in ogni partita. Ho preso fiducia anche sull’erba e spero che questo mi aiuti per il futuro, magari già quando tornerò l’anno prossimo.

Novak e io abbiamo per certi versi uno stile simile, almeno in parte. Mi piace sempre allenarmi con lui, perché mi dà una buona palla da colpire. In un certo senso, allenarti con lui spesso può aiutarti, così quando ci giochi contro in partita, sai cosa aspettarti. D’altronde però anche lui conosce le tue debolezze. La differenza nel match ufficiale la fa l’atmosfera, come nel caso della partita di oggi.

È un po’ diverso quando affronti questo tipo di giocatori, Djokovic o Nadal. A me piace sfidare me stesso. Sono un ragazzo a cui piace la competizione. Questo è anche il motivo per cui mi alleno, per fare partite speciali e nei turni importanti, come oggi a Wimbledon. Lo so che devo ancora migliorare molto ma penso di poter essere felice dopo questo torneo. Se lui non avesse alzato di parecchio il proprio livello, molto probabilmente avrebbe perso. Non è un caso se parliamo di uno dei giocatori più forti di tutti i tempi.

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