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C’è la sindrome sora Camilla dietro il call-center Dybala. Insigne è stato il più intelligente

Il teorema Raiola sui parametri zero non aveva previsto la pandemia. Il sistema è al collasso, solo i procuratori non l’hanno capito. E illudono i calciatori

C’è la sindrome sora Camilla dietro il call-center Dybala. Insigne è stato il più intelligente
Db Torino 06/01/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Lorenzo Insigne

La sora Camilla è quella che tutti vogliono e nessuno la piglia.

È il destino che accomuna tantissimi parametri zero che si sono illusi della fondatezza scientifica del teorema Mino Raiola. Teorema che invece non ha tenuto conto della recessione, del Covid, del fatto che “bambole non c’è una lira”. Fior di calciatori hanno lavorato per arrivare a scadenza con i club, nell’illusione di una futura asta al rialzo. Avevano fatto male i conti. L’asta ci sarà, è già cominciata, ma al ribasso.

Questo signor Antun, che cura gli interessa di Dybala, deve vivere sulla luna. Ma davvero credeva che il mondo del calcio stesse lì in agguato per acquistare le presunte prodezze dell’argentino? Dovrà ridurre di molto le sue pretese se vorrà giocare ancora in Europa. Altrimenti dovrà andare a giocare in luoghi esotici, o magari sperare che a Toronto ci sia ancora uno strapuntino.

E a proposito di Toronto va detto che Insigne ha ridato linfa alla massima di Totò: “’Cca nisciuno è fesso”. Facendo suo un titolo di Woody Allen, ha preso i soldi ed è scappato a Toronto. E ha dimostrato di essere il più intelligente e lungimirante di tutti. Innanzitutto, come si dice a Bolzano, si “è misurato la palla”. Ha capito che in Europa non avrebbe mai incassato quei soldi e allora ha accettato un campionato oggi certamente inferiore ma di discrete prospettive e soprattutto con uno stipendio da nababbo.

E così mentre Dybala ha aperto un call center che chiama tutti a giro (c’è anche il Monza per questo ciapanò dell’estate), Mertens si dibatte tra un’offerta indonesiana e l’altra caprese, Cristiano Ronaldo si mette sul mercato credendo che il mondo del calcio si precipiti per lui, Lorenzo Insigne ha assicurato il futuro dei suoi figli e fa marameo.

Il sistema è andato in tilt. È salutare leggere Alessandro Giudice sul Corriere dello Sport. Spiega come sta messa l’Inter, tanto per fare un esempio. Il calcio non è in recessione, di più. E quello italiano è in prima fila. Perciò, aggiungiamo noi, gli squali dei fondi si sono affacciati nei nostri mari. Paolo Maldini forse qualcosa ha capito. La Juventus, che sui giornali è diventata il Real Madrid di Puskas, Gento e Di Stefano, non ha ancora comprato nessuno.

Ai procuratori bisognerebbe insegnare il detto “pochi maledetti e subito”. Invece stanno con la lista della spesa quando presentano i loro preventivi: scatto alla risposta, commissioni, bonus alla firma, soldi a fondo perduto. Per la luna, in fondo a destra.

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