«Il concorso all’Università? Deve essere vestito su di te, il professore deve volerti. A un giovane dico “scappa”, la situazione è quasi perduta». Su La Stampa

La Stampa pubblica estratti del discorso di Roberto Saviano al festival dell’Economia di Torino.
Al mondo puoi far parte di una di queste due categorie: fottere o essere fottuto, non c’è una terza strada. Allo stesso modo il mondo per loro si divide tra leggi e regole e si lega con l’economia criminale. Degli esempi? La legge ti indica come vincere un appalto: l’azienda, il curriculum, il bando. Vinci se sei chi ha offerto il giusto, in un tempo minore, con il progetto migliore. Questa è la legge. La regola: si vince se il 10% va all’assessore, se nella società ci sono persone che sanno come sarà il bando. Il concorso all’Università? Laurea, curriculum, comunicazioni, concorso. Questa è la legge. La regola: il concorso deve essere vestito su di te, il professore deve volerti.
L’Italia è il Paese delle leggi e delle regole, è per questo che le mafie pensano che la legge sia roba per fessi, per chi non si può permettere nessuna forma di potere, e le regole sono come stanno le cose. […]
Il merito
Così le organizzazioni criminali diventano quelle che guardano più di tutti, in Italia, il merito. Cosa crea problemi agli italiani? Lavori molto, è difficile fare carriera, sembra impossibile guadagnare di più. Sembra che il lavoro non sia sufficiente a cambiare il tuo destino rispetto al rapporto personale, l’alleanza politica. Nelle organizzazioni criminali il merito, invece, è tutto. Ogni volta che non si dà un ruolo a chi lo merita, si sta distruggendo il Paese. Ogni volta che si fa sentire una persona sporca perché vuole fare più carriera, più responsabilità, più oneri, stai distruggendo la società civile. […]
In tutto questo scenario io ci provo, anche se ormai non ho più fiducia: a un giovane se vorrà mantenere una famiglia e non ne ha una che gli copre le spalle, io dico «Scappa». Ormai la situazione è quasi perduta. Nel Sud ci sono intere aree, pezzi di Sicilia, Campania, Calabria e Puglia, dove non si sta fallendo nel progetto, si sono completamente dimenticati di farne uno.
E la politica non parla più del Sud perché la maggior parte dei meridionali o li compri con i voti o sono lontano da casa, a Roma, Milano, Firenze, Torino. E quindi i voti devi andare a prenderli lì. Non parli del “problema Foggia”, non fa la differenza. A Foggia, a Trapani e a Caserta i voti li compri. Voto per voto. Io stesso sono cresciuto in una realtà in
cui si votava chi disprezzavi. Ti faceva schifo ma dava il posto in ospedale alla nonna, apriva la piscina del paese, dava
il buono benzina, dava le magliette alla squadra. […]