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“Odio l’estate”, su Netflix Aldo, Giovanni e Giacomo

Uscì un mese prima dello scoppio della pandemia… Tre famiglie diversamente milanesi si ritrovano in un’isola pugliese

“Odio l’estate”, su Netflix Aldo, Giovanni e Giacomo

“Odio l’estate” del regista Massimo Venier, e con il trio nazional-popolare Aldo, Giacomo e Giovanni, fu presentato in anteprima agli incontri del Cinema di Sorrento nel 2019 – ma non si poteva recensire – e poi uscì un mese prima dello scoppio della pandemia… Ora si può vedere su Netflix e guardarlo il primo giorno di pioggia di giugno ne aumenta la malinconia. Aldo Baglio (himself) è un padre ossessionato da cose futili ed ex cantante fallito che ama Massimo Ranieri, ama sua moglie extralarge Carmen Baglio (Maria Di Biase) ed i suoi figli: il diciottenne Salvo (Davide Calgaro) – che ha già un precedente penale – e le piccole Ilary (Ilary Marzo) e Melissa (Melissa Marzo). Giovanni Storti (himself) ha invece un negozio di accessori per scarpe e qualche problema di eloquio, ma ama sua moglie Paola (Carlotta Natoli) e sua figlia diciottenne Alessia (Sabrina Martina). Dulcis in fundo c’è il dentista Giacomo Poretti (himself) che ha una moglie che odia il mondo Barbara (Lucia Mascino) ed un figlio dodicenne Ludovico (Edoardo Vaino): il loro problema è l’anaffettività. Queste tre famiglie diversamente milanesi si ritrovano in un’isola pugliese a passare le vacanze estive nella stessa villetta per un disguido dell’agenzia. La convivenza forzata crea rapporti ed idiosincrasie e mette a nudo i rapporti endofamiliari. Ma l’estate si sa mette a nudo non soli i corpi ma anche i sentimenti. Il decimo film del trio – non li abbiamo mai amati particolarmente – è forse il loro migliore perché l’età avanza ed ora la loro comicità è più attoriale che frutto di istrionismo fisico. Eppoi il modo di approcciare la commedia di Venier ci piace, come la sceneggiatura del duo Davide Lantieri, Michele Pellegrini. Le musiche di Brunori Sas fanno il resto. La commedia ha il giusto mix di battute, gag e drammaticità; che sono poi il succo della vita nazionale.

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