Ha già superato il miliardo di dollari, possiede ogni tipo di azienda, compreso un pezzetto di Liverpool. E tra un po’ si farà una squadra NBA tutta sua: Las Vegas
Ogni tanto LeBron James fa una “crociera”, lui le chiama così. Guida all’alba tra le case in cui lui e sua madre rimbalzavano quando era piccolo. Il ricordo di una infanzia nomade mentre stava per diventare una superstar dello sport mondiale. A 12 anni si trasferirono negli SpringHill Apartments, case popolari in stile sovietico con tassi di delinquenza altissimi. Quando ha fondato la sua società di produzione di contenuti l’ha battezzata con quel nome. Pochi mesi fa ne ha ceduto una parte in un accordo che ha valutato l’azienda 725 milioni di dollari. È solo una piccolissima parte del suo impero, di cui scrive El Mundo.
Perché LeBron è l’esempio principale di come il campione non sia più solo tale, ma una multinazionale ambulante.
James è il secondo atleta in attività più pagato al mondo secondo Forbes, con 121,2 milioni di dollari (41,2 dai Lakers e quasi il doppio in sponsorizzazioni) è secondo solo a Leo Messi. Da quest’anno la sua fortuna ha già superato i 1.000 milioni, una quota che Michael Jordan non ha raggiunto fino al 2014, più di un decennio dopo il suo ritiro.
Jordan è stato il primo giocatore a diventare il proprietario di maggioranza di una squadra NBA. LeBron sogna di essere il secondo, probabilmente sarà Las Vegas.
Solo nella sua penultima stagione con i Bulls Jordan guadagnò più soldi rispetto alle precedenti 12 messe insieme. LeBron ha vissuto un’era con più controllo salariale, ma nel 2021 ha superato Kevin Garnett come giocatore con i guadagni più alti nella storia del campionato, guadagnando poco più di 390 milioni di dollari in 19 stagioni. Ha firmato un altro anno con i Lakers per 44,5 milioni, e non si parla ancora di ritiro. Ha 38 anni.
Il giorno prima di essere scelto come numero uno nel draft 2003, LeBron ha firmato un contratto con Nike da oltre 90 milioni di dollari per sette anni. Cinque volte quello che l’azienda ha offerto al suo grande rivale generazionale, Carmelo Anthony. Dopo un primo rinnovo, nel 2015 firma un contratto a vita con il brand americano.
Secondo un rapporto di Forbes nel 2019, è il giocatore in attività più pagato dal mercato delle sneaker con oltre 30 milioni a stagione. È al di sopra di Kevin Durant o Giannis Antetokounmpo, ma lontano dai 130 milioni di Jordan,
Los Angeles è stata per anni la capitale del suo impero audiovisivo: dal 2020, l’ombrello di The SpringHill Company ospita la sua società di produzione di contenuti (SpringHill Entertainment, fondata nel 2007 per produrre un documentario sul suo ultimo anno di scuola superiore, “More Than a Game”), la sua piattaforma per gli atleti (Uninterrupted) e una di consulenza di marketing (Robot). Da quel conglomerato è nato il remake di Space Jam, ma anche “Hustle”, uscito di recente su Nteflix, un film molto più straordinario con Adam Sandler e Juancho Hernangómez come protagonisti in mezzo a decine di camei Nba.
Ha prodotto anche documentari con fortuna varia su Neymar o Naomi Osaka, podcast come Kneading Dough, in cui le star dello sport parlano delle loro attività, o programmi come il talk show The Shop. Alla fine del 2021, James ha venduto parte di questo impero comunicativo per 725 milioni di dollari, restando azionista di maggioranza.
Nel 2011 LeBron ha collaborato con il Fenway Sports Group. Si tratta di uno dei colossi dello sport mondiale: possiede squadre come il Liverpool, i Boston Red Sox, i Pittsburgh Penguins) e anche stadi (Anfield, Fenway Park) e reti televisive (NSN). In quel primo accordo del 2011 James ha preso una piccola percentuale delle azioni del Liverpool (circa il 2%) per un valore di circa 6,5 milioni. Un decennio dopo, la società di consulenza KPMG ha stimato che il valore di quelle azioni è salito di circa otto volte. L’anno scorso lo ha scambiato con un blocco di azioni (l’1%) di Fenway.
Ora, appunto, vuole farsi una squadra di basket tutta sua. Il valore medio di un franchise Nba è di circa 2.500 milioni di dollari, ma quel prezzo aumenterà ancora di più quando verrà firmato il nuovo contratto televisivo, che entrerà in vigore nel 2025.
A tutto questo ballo vanno aggiunte imprese come il marchio di biciclette Cannondale; Blaze Pizza, una catena di ristoranti; o Beachbody, una società di fitness in cui è entrato come azionista dopo aver venduto una società di nutrizione sportiva che aveva fondato con Arnold Schwarzenegger.