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Briatore: «Regolo le giornate in funzione di mio figlio, gli limito i social. È un altro lavoro, ti devi impegnare»

A Sette: «Quando avrà 14 anni andrà in collegio in Svizzera, per crescere. Ha avuto molto più culo di me, a casa mia per festeggiare si mangiava il pollo»

Briatore: «Regolo le giornate in funzione di mio figlio, gli limito i social. È un altro lavoro, ti devi impegnare»
Upi - archivio team mondiale F1 / Renault Benetton / foto UPI/Masterphoto/Image Sport nella foto: Flavio Briatore-Bernie Ecclestone ONLY ITALY

Su Sette, settimanale del Corriere della Sera, una lunga intervista a Flavio Briatore. L’imprenditore racconta parecchie cose del suo rapporto con il figlio Falco: dice che stare con lui, in famiglia, gli dà felicità.

«Non mi interessa altro, ho le giornate piene. Poi magari fra qualche anno mio figlio andrà in collegio e mi mancherà».

Il collegio è già deciso.

«Quando avrà 14 anni, a frequentare il liceo in Svizzera, per crescere. Dopo spero che studi “Food & Beverage administration” per seguire le orme del papà e prendere in mano tutto quello che ho creato in questi anni. Se poi decidesse di diventare matematico…».

Guardando suo figlio Nathan Falco, che cosa vede?

«Un piccolo Briatore con molto più culo di me. Io non avevo un papà come Flavio Briatore, purtroppo o per fortuna. Ma è una bella differenza. Cerco sempre di farglielo capire, perché essendo un predestinato deve lavorare più degli altri. Perché ha molte più responsabilità di quante ne avevo io alla sua età. Dovevo solo pensare ad andare a scuola, poi a casa il sabato per far festa mangiavamo il pollo. Durante la settimana invece ci toccava la polenta con le castagne. Non avevo la bicicletta… Sia io che Elisabetta speriamo che il privilegio di Falco si trasformi in rabbia e determinazione, in voglia di emergere ancora di più».

Rivendica il fatto di decidere lui per il figlio.

«Può essere in disaccordo, ma alla fine decido io. Ma non è un’imposizione e un modo di ragionare. Glielo spiego: “Tutto ciò che faccio adesso è per te, ora non lo capisci ma un domani lo capirai”».

Racconta che gli ripete di continuo quanto è importante non farsi traviare da cattive amicizie.

«Se uno ha una forte personalità non si fa traviare (…). Uno che si fa traviare da un amico è un cretino, gli ho detto proprio così. Significa che non ha carattere. Oggi i ragazzi vivono di social media, di Tik Tok, il rischio è su quei canali».

Al figlio è vietato stare troppo a lungo sui social.

«Ha degli orari consentiti, un’ora, un’ora e mezza al giorno come limite. Al massimo alle 22.30 deve andare a dormire. Lo controllano la babysitter, i ragazzi che lavorano in casa, Elisabetta. E io che sono molto presente, il 99% delle volte in settimana ceno a casa. Cerco di concentrare tutti i miei impegni nelle ore in cui lui è a scuola, dico no alle cene di affari a meno che non siano veramente, ma veramente, importanti. Se mi capita di lavorare durante il fine settimana ci vediamo in ufficio, mangiamo insieme. Le mie giornate sono dettate dalla sua agenda, la sera voglio stare con mio figlio. È un altro lavoro, ti devi impegnare».

Parla di Berlusconi, di Putin, di Trump («Se Trump fosse stato ancora presidente questa guerra probabilmente non ci sarebbe stata (…). Gli ho parlato qualche mese fa: mi ha detto che si sta preparando per le prossime elezioni. Lo capisco, Biden dà poche garanzie agli americani»). Del modo in cui l’Italia guarda gli imprenditori.

«L’Italia di fondo è un Paese comunista e non vede di buon occhio gli imprenditori. Vengono visti come sfruttatori».

Dei suoi problemi con il fisco («Contro di me è stata condotta una caccia alle streghe per dodici anni e poi sono stato assolto su tutto. Ma l’Agenzia delle Entrate mi chiede ancora soldi. Si sono presi la mia barca e l’hanno svenduta, qualcuno pagherà per questo. Tutto questo accanimento, perché mi chiamo Flavio Briatore») e della Formula 1.

«Leclerc è giovane, bel ragazzo, veloce. È anche un testimonial perfetto. Questi piloti sono bravissimi anche sui social, per questo i ragazzini sono tornati a guardare la F1».

Che cosa non rifarebbe Briatore?

«Se potessi tornare indietro cambierei il 90% della mia vita, solo un pirla rifarebbe tutto uguale».

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