CorSport: Pairetto non ha aspettato che Nasca dicesse «check completato», l’errore più grave è il suo
Ci sono frasi standard per la comunicazione tra arbitro e Var. E poi: cosa stava facendo il supervisore Var? E' l’errore più grave dall'introduzione del Var

Sul Corriere dello Sport, Edmondo Pinna torna sul clamoroso errore di Pairetto e Nasca durante Spezia-Lazio, con il gol di Acerbi convalidato anche se in fuorigioco. Errore che è costato ad arbitro e addetto al Var la sospensione da parte dell’Aia fino a fine campionato. Un errore di mancata comunicazione.
“Il non dialogo entrerebbe di diritto nella trilogia dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni. Di solito, ci sono delle frasi standard che dal VOR di Lissone arrivano allo stadio. Sui gol, la frase di rito è «check completato, gol regolare, puoi riprendere il gioco» nel caso una rete sia stata certificata dal Var. Ecco, questo non si apprezzerebbe negli audio tenuti rigorosamente sotto chiave dall’Aia (a proposito di trasparenza) su quanto si sono detti (anzi, non si sono detti) Nasca (nella Video Operation Room) e Pairetto (in campo). Quindi neanche quell’«ok» che potrebbe essere anche entrato (ma non ci è entrato) nell’auricolare dell’assistente che è davanti alle panchine (il microfono sempre aperto potrebbe captare anche espressioni di tecnici e giocatori di riserva)”.
Insomma, Pairetto non ha aspettato la fine del check e Nasca non lo ha fermato.
“Resta da capire anche cosa stesse facendo il supervisore Var, Stagnoli, che praticamente vive all’IBC Center di Lissone: c’era una sola gara, cosa stava guardando?”.
Quello commesso in Spezia-Lazio è, per Pinna,
“l’errore più grave da quando il Var è stato introdotto, perché incrina una delle poche certezze che questa classe arbitrale assolutamente non all’altezza era riuscita a regalare: le situazioni oggettive (offside, dentro/fuori) erano ormai codificate come certe e avulse dalle polemiche. Invece…”.
Pinna punta il dito sulla mancata trasparenza: non è arrivata nessuna spiegazione ufficiale all’errore.
“Quello che è filtrato è solo un racconto pieno di ‘pare’ e ‘si dice’ sotto copertura, in perfetto stile cortina di ferro”.
L’errore più grave, però, è evidente che lo ha commesso Pairetto in campo.