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CorSport: il responsabile Var a Lissone non sapeva nemmeno cosa fosse il Var, ce ne vorrebbe uno vero

Alessandro Stagnoli non è nella commissione Can, in campo era assistente. Come chiedere a un non medico di diventare primario

CorSport: il responsabile Var a Lissone non sapeva nemmeno cosa fosse il Var, ce ne vorrebbe uno vero
Db Bergamo 23/11/2019 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluca Rocchi al Var, quando arbitrava

Sul Corriere dello Sport una pagina dedicata al Var e agli arbitri a firma di Edmondo Pinna. In stagione sono stati tanti gli errori arbitrali, Pinna parla di un paradosso Var: doveva essere un aiuto per l’arbitro, ma usato in modo sbagliato fa invece sbagliare i direttori di gara. Uno dei problemi riguarda il responsabile del Var.

“il responsabile del Var, colui che in pratica dorme a Lissone, dove la Lega ha messo a disposizione degli arbitri italiani un gioiellino futuristico (e anche costoso), è Alessandro Stagnoli, che non è nella commissione CAN e il Var, da assistente quando era in campo, non sapeva neanche cosa fosse. Nulla di personale. Ma è come chiedere ad un non medico di diventare primario. Anche in questo, le scelte dei vertici dell’Associazione non sono state lungimiranti. Ci vorrebbe una rivoluzione, un vero responsabile Var”.

Al momento, invece, si ragiona solo su promozioni e dismissioni. Dalla Can verranno dismessi 8 arbitri (ne arriveranno 5 dalla C), 10 assistenti e 8 Video Match Officials. I bocciati certi sono Giacomelli e Pasqua, che hanno preso più di 12 mesi di squalifica, Calvarese, che si è dimesso a inizio stagione, Robilotta. Rischiano pure Abbattista, Di Martino e Meraviglia. E poi c’è il caso La Penna, che da ieri è tornato a disposizione di Rocchi dopo aver scontato la qualifica.

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