Il made in Italy in cucina è una bufala: «le pizzerie e la carbonara sono nate in America»

Al Corsera Alberto Grandi docente di Storia dell’alimentazione: «Mi hanno crocifisso per aver detto che nacquero negli Usa. Fu un'invenzione la storia della regina Margherita»

Pizza

Il Corriere della Sera, con Stefano Lorenzetto, intervista Alberto Grandi “presidente del corso di laurea in Economia e management all’Università di Parma, capitale universale del cibo made in Italy. È proprio qui che Grandi, docente di Storia dell’alimentazione, ha violato, e continua a violare, l’ortodossia”. Smitizza il made in Italy. Il parmigiano l’hanno inventato nel Wisconsin e la carbonara è stata ideata dagli americani.

«Mi hanno crocifisso per aver scritto che le pizzerie nacquero in America, eppure fu là che si cominciò a mangiare la pizza stando seduti. Nel nostro Sud era un cibo di strada. Bravo il napoletano Raffaele Esposito a inventarsi nel 1889 d’aver ideato la Margherita in onore della regina d’Italia, giunta a Capodimonte con Umberto I. Negli Usa era un cibo per disperati, vivamente sconsigliato dai medici, al pari dei maccheroni».

Ha sconsacrato persino la carbonara.

«Fino al 1953 non ne parlava nessun ricettario. Gli ingredienti furono portati nel secondo dopoguerra dalle truppe americane. A bacon e uova, la loro colazione, aggiunsero la pasta. Il gastronomo Luigi Carnacina se ne attribuiva la paternità. Il collega Luigi Veronelli gli chiese: “Ma perché le hai dato questo nome?”. La risposta fu: “Non me lo ricordo”».

 

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