Inspiegabile il suo silenzio. Quasi volesse marcare una distanza da Mattia Binotto e il suo staff, come se avesse già programmato la riorganizzazione
Il Giornale sottolinea che tutti – da Malagò a Vezzali – esprimono gioia per la Ferrari, si complimentano con Binotto, tranne John Elkann che della Ferrari è presidente.
Da settimane, c’è solo un grande personaggio che avrebbe per status e ruolo mille motivi per dire e non dice, che in pubblico dovrebbe gioire e non gioisce, che dovrebbe esultare e non esulta, che dovrebbe applaudire e non applaude. Così, almeno, fino a ieri sera. A parte uno stringato inciso di giorni fa nella lettera agli azionisti, ma dedicato ai piloti più che alla bontà della Ferrari F1 e di chi la gestisce. Quasi volesse marcare una inspiegabile distanza dal team principal Mattia Binotto e il suo staff, quasi i meravigliosi risultati di queste settimane avessero scombinato piani di riorganizzazione e di ruoli già programmati dopo queste stagioni umilianti.