Il regista a La Stampa: «Le serie tv non mi piacciono tanto, sono troppo facili, commerciali, sempliciotte. E poi non si può avere paura a casa propria»
Il maestro dell’oro, Dario Argento si racconta a La Stampa oggi dopo l’apertura della mostra “Dario Argento The Exhibit”, al Museo Nazionale del Cinema di Torino, un tuffo nella sua storia e nelle sue opere che ha meravigliato anche lui
«Mi sono chiesto “ma davvero ho fatto tutte queste cose, ho conosciuto tutta questa gente, ho raccontato così tante storie?”»
Una lunga serie di film che fanno paura, ma per creare terrore, bisogna averlo provato e Dario ha raccontato la prima volta che al cinema ha avuto paura
«Da bambino, ero in vacanza sulle Dolomiti con mia nonna, c’era un cinema all’aperto dove proiettavano vecchi film, andammo a vedere Il fantasma dell’opera, mi fece molta impressione, per me è rimasto indimenticabile»
Il cinema, l’horror, ma anche la vita e il rapporto con le figlie Asia e Fiore
«Hanno vissuto con me, per loro sono stato sia mamma che papà, mi hanno insegnato a vivere, a comportarmi bene. Mi comandavano a bacchetta, mi dicevano che non dovevano entrare donne in casa, grazie a loro ho vissuto tutto meglio, ho avuto una vita più bella, più sana. Per questo verso le mie ragazze provo molta gratitudine»
Dario Argento non ha chiuso la sua carriera, in programma ci sono ancora molte avventure, forse un film in Francia, ma di sicuro non una serie tv
«Le serie tv non mi piacciono tanto, sono troppo facili, commerciali, sempliciotte. E poi non si può avere paura a casa propria, guardando lo schermo della tv, bevendo, fumando una sigaretta, con tutte le proprie comodità. Al cinema c’è il rito, il buio, la sensazione di essere soli»