Il commento di Dotto. Abbiamo la classe arbitrale peggiore del mondo, refrattaria ad ammettere i suoi errori. Indecente come le manfrine dei giocatori
“Se parliamo di demenza, parliamo di Var”.
Lo scrive Giancarlo Dotto sul Corriere dello Sport dopo gli episodi, gli ennesimi, del weekend calcistico.
“Se questo è il Var, abolitelo. Subito, domani, ieri”.
Il problema non è la tecnologia, scrive, ma gli uomini che lo gestiscono e l’incapacità degli arbitri italiani.
“Non abbiamo stadi, non abbiamo regole, non abbiamo lungimiranza. Abbiamo, in compenso, la classe arbitrale peggiore al mondo. Non per il livello tecnico, ma per il profilo mentale, la personalità: nella maggioranza egoici, malati di protagonismo, refrattari ad ammettere i loro errori. Se il Var non è capace di prendere per le orecchie il tale vestito da arbitro e portarlo al video per fargli capire che sbaglia, come è successo ieri e tante altre volte prima (clamorosa su tutte quella di Torino con la coppia Guida, Massa). Un quarto d’ora perso per le manfrine da Var e mai recuperato del tutto. L’altra indecenza solo italiana e latina sono le manfrine dei giocatori. Il loro svenire ogni cinque minuti con il risultato in tasca”.