Dalla boxe al tennistavolo, Putin ha piazzato i suoi amici ai vertici di moltissime federazioni chiamate adesso a bandire la Russia
Il Comitato Olimpico Internazionale, il CIO, messo alle strette, non ha potuto far altro che dire alle federazioni sportive mondiali di “bannare” atleti, squadre e i funzionari russi e bielorussi da tutte le competizioni internazionali. Lasciando poi la palla alle singole federazioni. Quello è il momento in cui anche nello sport si disvela il potere politica della Russia, di Putin e dei suoi oligarchi. Perché l’influenza russa è spalmata sul controllo dello sport come di altre mille cose. Lo sport, si sa, è uno strumento di propaganda maledettamente efficace.
Fare la mappa dei poteri federali a livello mondiale è un’impresa giornalistica. Ci si è lanciata la Faz. Che racconta tutti i tentacoli di Putin e come i rapporti col Cremlino siano molto più che interconnessi.
Umar Kremlev, per esempio, è il presidente della International Boxing Federation (IBA) ed “è stato eletto nel 2020 dopo aver promesso agli affiliati misure di sostegno da un milione di dollari (infrangendo le regole elettorali)”. Igor Levitin è anche Presidente della European Table Tennis Association dal 2020, un multimilionario nel settore edile dal 2013 parte della cerchia ristretta di Putin come suo consigliere. Poi c’è Vladimir Lissin, presidente della International Shooting Federation (ISSF) con sede a Monaco di Baviera dal 2018, in precedenza anche presidente della European Shooting Association (ESC) prima che Alexander Ratner, un russo con passaporto tedesco, subentrasse.
L’influenza dello stato russo è grande anche nel wrestling – racconta il giornale tedesco – l’amico di Putin, Mikhail Mamiashvili, è vicepresidente dell’Unione internazionale (UWW). Il presidente, il serbo Nenad Lalovic (che dal 2015 è anche membro del Comitato Esecutivo del CIO) ha ottimi rapporti con la Russia: sua figlia ha lavorato per Gazprom a Belgrado e ora è impiegata nella Federazione Internazionale di Scherma. Ai Giochi Olimpici del 2014 a Sochi, Lalovic ha cerimoniosamente consegnato a Putin una collana d’oro, il più alto riconoscimento dell’associazione di wrestling, per i suoi servizi alla lotta olimpica.
Putin come tutti sanno è un judoka. Arkady Rotenberg, un altro oligarca e amico di lunga data del presidente, ha fatto fortuna con appalti governativi senza gare d’appalto (ad esempio per costruire il ponte di Crimea. Rotenberg è membro del Comitato Esecutivo della International Judo Federation (IJF) dal 2013. Il presidente della IJF, il rumeno Marius Vizer, è stato massicciamente finanziato da Putin quando è stato eletto nel 2007. Ora la federazione ha ritirato la presidenza onoraria di Putin.
E ancora: Vasily Titov, membro esecutivo della Federazione internazionale di ginnastica (FIG) e Igor Makarov, che fa parte dell’Esecutivo dell’Unione ciclistica internazionale (UCI) dal 2011. Makarov è anche un oligarca, è diventato miliardario con la sua compagnia petrolifera e del gas.
Per quanto riguarda il calcio, entra in gioco uno degli amici più longevi di Putin: Alexander Dyukov. Il presidente di lunga data dello Zenit San Pietroburgo, il club di Putin, è presidente della Federcalcio russa RFU dal 2019 e membro del Comitato Esecutivo UEFA dallo scorso anno.
La Faz si concentra anche sul ruolo nel “soft power” russo sugli sport internazionali della compagnia energetica statale Gazprom. “Kremlev ha saldato il debito della International Boxing Federation perché Gazprom ha pagato il conto. Gazprom sponsorizza anche i Campionati Europei Giovanili di Tennistavolo organizzati da Lewitin. Oltre a Usmanov, anche Dyukov ha fatto carriera a Gazprom. Per dieci anni Gazprom è stato partner della Champions League e di altre competizioni Uefa.