A differenza di altri affannati candidati alla Lega Calcio, per esempio l’inutilmente loquace Carlo Bonomi di Confindustria, peraltro già archiviato, il professor Lorenzo Casini se ne sta in silenzio. Il presupposto necessario per ambire a qualcosa è ammaestrare l’ambizione. Casini non parla, non replica, non si espone. Il prototipo del potere romano che si muove fra una manciata di palazzi e caffè consumati al banco.