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Ciro Capano: «Non ti disunire è diventato un modo di dire, è una frase che a volte può salvarti la vita» 

Al Corriere: «Ho frequentato Maradona. Gli feci conoscere la Napoli che conoscevo io, anche i quartieri difficili. A volte penso che senza il teatro avrei preso brutte strade»

Ciro Capano: «Non ti disunire è diventato un modo di dire, è una frase che a volte può salvarti la vita» 
Set of "The hand of God" by Paolo Sorrentino. in the picture Ciro Capano. Photo by Gianni Fiorito This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film. The mention of the author-photographer is mandatory: Gianni Fiorito. Set della serie Tv "E' stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino. Nella foto Ciro Capano. Foto di Gianni Fiorito Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni Fiorito.

Il Corriere della Sera intervista Ciro Capano. in «È stata la mano di Dio», di Paolo Sorrentino, interpreta il regista Antonio Capuano. A Fabietto, che non sa cosa fare della sua vita, dà un consiglio che ormai è diventato un modo di dire: “non ti disunire, perché non te lo puoi permettere”.

Racconta:

«Ho frequentato Maradona. Me lo presentò Josè Alberti, un ex calciatore argentino che gestiva un locale a Posillipo. Diventammo amici, uscivamo insieme. Gli feci conoscere la Napoli che conoscevo io. Anche quei quartieri difficili in cui sono cresciuto. A volte penso che senza il teatro avrei potuto prendere brutte strade».

La scena del “non ti disunire” è girata alla Piscina Mirabilis, nei Campi Flegrei.

«Girammo all’alba, e ricordo come Paolo aspettava la luce per cogliere l’attimo in cui ci fosse l’atmosfera che aveva in mente. Quando penso all’intensità di quei momenti, ancora mi emoziono. L’incontro con lui è stato il più importante della mia carriera, il più forte. È un regista capace di creare con gli attori un rapporto straordinario. Che sa caricarli, farli sentire bene, metterli in condizione di dare sempre il meglio».

E sulla ormai celebre frase:

«Non ti disunire è diventato un modo di dire. A me lo ripetono in tanti. Ma non mi dà fastidio: è una frase importante, può essere d’aiuto a tutti in certi momenti della vita».

 

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