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Libero: «Allegri è fermo a tre anni fa. È vittima di sé stesso, della sua battaglia contro il calcio “alto”»

«Propone oggi come allora il gioco (o non-gioco) basato sull’assemblaggio dei calciatori. È un peccato che non parli mai di tattica, di princìpi di gioco, di idee»

Libero: «Allegri è fermo a tre anni fa. È vittima di sé stesso, della sua battaglia contro il calcio “alto”»
Mg Milano 23/01/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Libero scrive di Massimiliano Allegri e pubblica una critica all’allenatore della Juventus.

Cos’è successo a Max Allegri? Niente. Ed è proprio questo il problema: il calcio è cambiato mentre lui è rimasto identico a se stesso. Durante il biennio sabbatico aveva dichiarato di non guardare molte partite di calcio perché “lo annoiavano”.

Si vede che di partite ne ha viste poche. Perché propone oggi come allora il gioco (o non-gioco) basato sull’assemblaggio dei calciatori, senza considerare che questi ultimi, oggi, sono ingranaggi arrugginiti, deformati o inconciliabili con tutti gli altri, dunque inutili per quello stile. Non è facile reinventarsi, soprattutto se l’assenza di un gioco definito è sempre stata la tua forza.

È un peccato che Allegri non parli mai di tattica, di princìpi di gioco, di idee. Impossibile non ne abbia, più probabile che non voglia servirsene. Il motivo è presto detto: è diventato vittima di se stesso e della sua battaglia contro il calcio “alto”, di concetto, di pensiero, di studio, di tecnologia. È prigioniero della sua personalissima controrivoluzione: il calcio è semplice. È anche il titolo della sua autobiografia. Il vangelo, però, è nulla senza discepoli.

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