ilNapolista

Staino: «Non vedo quasi più niente, disegno solo le cose che ricordo. Incredibile cosa può fare il cervello»

Al CorSera: «Ho cominciato a disegnare a 3 anni perché mia mamma non sapeva come farmi giocare. Bobo mi ha cambiato la vita. Invece di pagare uno psicanalista, scarico tutto su di lui»

Staino: «Non vedo quasi più niente, disegno solo le cose che ricordo. Incredibile cosa può fare il cervello»

Sul Corriere della Sera un’intervista a Sergio Staino, fumettista e giornalista, oggi 81enne. Per una degenerazione della retina, ha perso la vista quasi del tutto, ma continua comunque a disegnare. Ne parla.

«Non vedo quasi più niente, quindi disegno solo le cose che ricordo. Ho un grosso touch screen, lavoro vedendo col poco di periferico che ancora colgo. Faccio disegni rotti e sproporzionati, però hanno una loro poesia. Poi mando tutto a mio figlio Michele che li edita e colora. Li firmiamo insieme e funzionano. Il cervello ha delle capacità di sopperire ai guai fisici che non riuscite a immaginare. La notte mi capita di pensare ai disegni che devo fare e mi accorgo che la mano destra si muove da sé, inconsciamente. E mi meraviglio».

Il disegno, dice, è assolutamente una necessità, per lui.

«Ho cominciato a 3 anni perché mia mamma non sapeva come farmi giocare. Così si è compenetrato con “il ventre materno” e la sicurezza. A quasi 40 anni, in una situazione critica personale, ho disegnato Bobo, personaggio che mi ha cambiato la vita. Invece di pagare uno psicanalista, scarico tutto su di lui. Anzi, non solo non pago, ma mi pagano».

 

ilnapolista © riproduzione riservata