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Insigne regala una perla alla Giordano al Napoli che insolitamente lotta per rimanere in Europa

Tre a zero al Legia, azzurri ancora in corsa. Atteggiamento insolito per una squadra da sempre refrattaria all’Europa League. Perla del capitano, poi Osimhen e Politano

Insigne regala una perla alla Giordano al Napoli che insolitamente lotta per rimanere in Europa

Un gol alla Bruno Giordano. Sì, Lorenzo Insigne ha segnato un gol alla Bruno Giordano. Al volo, di controbalzo, di destro, su un pallone proveniente da destra (Di Lorenzo). Bisogna saper giocare a calcio per segnare un gol così. Lo ha segnato al 75esimo di una partita che sembrava stregata per il Napoli. E in una settimana in cui, giustamente per chi scrive, era stato al centro di critiche e polemiche per la sua prestazione e l’ennesimo rigore sbagliato. Un’osservazione: Insigne oggi è un calciatore decisamente più pericoloso quando abbandona la sua mattonella, quando rinuncia alla coperta di Linus. Se lo capisse, ormai a trent’anni compiuti, potrebbe regalarsi una seconda parte di carriera in ogni caso inedita.

Quattro minuti dopo il capolavoro di Insigne, ci ha pensato Osimhen a chiudere la partita con un bel diagonale su assist perfetto di Insigne. E in pieno recupero il 3-0 di Politano. Napoli-Legia 3-0.

Il Napoli ha vinto una partita complicata contro con un Legia Varsavia coriaceo e un portiere che minuto dopo minuto è diventato un incubo. Miszta il suo nome. Nome che in modo sinistro ha richiamato alla memoria Malizia portiere di quel Perugia che quarant’anni fa spinse il Napoli al suicidio in piena lotta scudetto. Il Legia non ha mai tirato in porta, tranne che per un tiro da fuori che ha colpito il palo: si era sullo 0-0.

Il Napoli ha avuto voglia di vincere e di rimanere in lotta per l’Europa. È una novità per questa squadra e questo club che troppe volte hanno fatto calcoli miopi, preferendo coltivare l’orticello di casa invece di sperimentarsi in Europa.

E anche questa è una rivoluzione culturale, ed è firmata Luciano Spalletti. Il Napoli in Europa League è arrivato una volta in semifinale, con Benitez, e una volta nei quarti con Ancelotti. Per il resto, è sempre stata una manifestazione mal tollerata. Indigesta.

Ora non è che il Napoli sia qualificato, tutt’altro. Il Napoli è secondo in classifica a 4 punti, pari col Leicester, dietro al Legia che è primo con 6 punti. La qualificazione è aperta. Ma è importante aver avuto la dimostrazione che non è più una competizione di contorno.

Va fatta una considerazione più generale. Ci limitiamo a osservare che dopo tre giornate di Europa, soltanto la Juventus sarebbe qualificata al turno successivo. Milan, Atalanta e Inter sarebbero fuori dalla Champions (il Milan direttamente a casa, senza neanche andare gli spareggi per l’Europa League), Napoli, Lazio e Roma sarebbero agli spareggi per proseguire nelle rispettive competizioni. Un quadro a dir poco fosco. Checché ne dicano quelli che si esaltano a guardare la Serie A, fin qui il verdetto dell’Europa è impietoso: le squadre italiane al momento non sono competitive.

Ma torniamo alla partita. E la partita ha detto che il Napoli ha strameritato. Ci ha sempre provato. E nella ripresa Spalletti non si è tirato indietro. Al 56esimo ha fatto entrare Fabian Ruiz per Anguissa e Osimhen per Lozano. Ha lasciato in campo Mertens e Insigne. I fatti gli hanno dato ragione. Ha vinto e forse ha ottenuto per il capitano quel che sognava. Stasera si può esser molto soddisfatti. Il Napoli è una squadra ed è un club con il pensiero ampio, che non vuole precludersi nulla. Le squadre che ambiscono a essere grandi, ragionano così.

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