«Mourinho-Sarri? Conta la motivazione e la voglia di vincere. Il portoghese aiuta, motiva, stimola e spinge a dare il massimo»
Alla vigilia di Lazio-Roma, l’ex capitano giallorosso Francesco Totti ha raccontato come viveva il derby da ragazzo.
“Ero malato per la Roma, avevo l’abbonamento in Curva Sud e per me il derby era sempre una gara speciale. Soffrivo molto, si viveva diversamente rispetto alle altre città. Anche da giocatore lo vivevo in maniera diversa dai miei compagni, tra me e i tifosi c’era amore reciproco e un rapporto speciale. Quando vent’anni fa c’era un derby se ne iniziava a parlare almeno tre o quattro mesi prima; c’era chi preferiva vincere le due stracittadine che lo scudetto. L’importante era non perdere, altrimenti bisognava aspettare quello successivo e diventava complicato”.
Su Pellegrini:
“Pellegrini? Ho sempre detto che ha qualcosa in più rispetto agli altri, spero possa fare ancora strada. Roma è una piazza complicata e anche lui non è “ben visto” come me e De Rossi; ma se continua così ha tutto dalla sua parte”.
Su Abraham:
“Giocatore formidabile, un acquisto top e un ragazzo disponibile ad aiutare la squadra. A Roma è fondamentale mostrare attaccamento, quando arriva un giocatore come lui tutti pensano che possa diventare l’uomo-derby”.
Sul confronto Mourinho-Sarri:
“Conta la motivazione e la voglia di vincere. Il portoghese aiuta, motiva, stimola e spinge a dare il massimo”.