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Grazie Napolista, sei un argine alla mediocrità di cui si nutrono i Mastella

POSTA NAPOLISTA – Mi sono vergognato delle pagliacciate post Benevento-Cagliari. Dispiace per Vigorito che ha grandi capacità gestionali, un ruzzolone capita a tutti

Grazie Napolista, sei un argine alla mediocrità di cui si nutrono i Mastella
Caro direttore, scrivo per manifestarle tutto il mio apprezzamento per il lavoro che lei e il suo giornale state svolgendo.

Lo dico da tifoso beneventano (e del Napoli). Lo dico alla luce delle polemiche sulla conduzione di gara della partita Benevento-Cagliari, delle quali molto francamente mi vergogno perché sono il sintomo di una inadeguatezza culturale cavalcata da personalità che, al contrario, avrebbero il compito di assumere atteggiamenti completamente differenti, nel segno della responsabilità. Mi riferisco alle irresponsabili affermazioni del mio sindaco, Clemente Mastella, di sua moglie, la senatrice Sandra Lonardo, e di quanti sguazzano nella mediocrità predicando mediocrità e avvelenando il giudizio dei miei concittadini. Un male non soltanto beneventano, né meridionale. Ricordiamo tutti i patetici discorsi di chi, sulle reti nazionali, senza alcuna vergogna attribuisce all’incapacità politica del calcio italiano di farsi valere gli insuccessi internazionali maturati sul campo. Patetiche pagliacciate.

Aggiungo – per la cronaca – che i beneventani (anche gli animali da bar che personalmente prediligo) in cuore loro sanno che il peccato originale della Strega non è stare di casa a sud di Roma, ma aver totalizzato una manciata di punti nel disastroso girone di ritorno. E aver perso o pareggiato tutti gli scontri salvezza.

Tifosi penalizzati due volte, quindi: dalla probabile retrocessione in B e dalle avvilenti ricostruzioni della sua classe politica da copertina (Mastella, marito e moglie in definitiva). Ma questo è un andazzo che dura da decenni, purtroppo, di cui la città sta pagando il prezzo sulla propria pelle. Non è un caso che 1.200 ragazzi ogni anno lasciano Benevento e la sua provincia per trovare una strada lontano da casa.
Ma questo dato – drammatico nella sua nuda evidenza, trattandosi di una provincia poco popolosa – non interessa chi dà le carte in città, pronto a saltare in groppa al primo titolo dei giornali nazionali e travestirsi da alfiere della città.
In questo modo si evita accuratamente di guardare in faccia i problemi, si avvelenano i pozzi in cui si abbeverano le nuove generazioni, si insegna che fare i furbi e lagnarsi vale più che sudare e meritare. E speriamo che la lezione venga ignorata.
Avrà notato che ho omesso di citare il presidente Vigorito, per il quale andrebbe fatto un discorso a parte per le capacità gestionali dimostrate in questi anni e per i traguardi (clamorosi) raggiunti con merito autentico. Un ruzzolone ci può stare, soprattutto quando si è male consigliati, si è delusi e arrabbiati.
Insomma, una spiacevole situazione in cui è facile sentirsi soli.
Meno male che ci siete voi.
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