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30 anni fa lo scudetto Sampdoria. Mancini: «A Napoli la vittoria della svolta, col mio gol più bello»

Intervista al Giornale: «Boskov ci ha fatto credere di poter vincere. Rischiò il licenziamento per quella battuta su Perdomo»

30 anni fa lo scudetto Sampdoria. Mancini: «A Napoli la vittoria della svolta, col mio gol più bello»

Trent’anni fa, lo scudetto della Sampdoria. Il Giornale, con Riccardo Signori, intervista Roberto Mancini oggi ct della Nazionale.

La partita chiave?

«Quella di andata contro il Napoli: vincemmo 4-1, era il Napoli campione d’Italia. Fino al 40’ ci avevano messo sotto, segnato un gol (Incocciati ndr.): eravamo appiattiti. Poi, dal 44’ al 46’, segnammo due reti (Vialli e Mancini ndr.). Ci rimasero secchi. Nella ripresa Vialli realizzò un rigore, infine il mio gol. Da quel momento abbiamo pensato fosse l’anno giusto».

Il gol più bello di Mancini?

«Quello al volo contro il Napoli, ma già sul 3-1. Forse il 2-0 col Milan in casa. Azione in velocità, anticipo Pazzagli: gol».

Boskov.

«È arrivato e ci ha fatto credere di poter vincere lo scudetto. Voi siete una grande squadra: non era solo un modo di dire. Aveva allenato in diversi club, arrivava dal Real Madrid. Ecco, ci ha fatto credere in lui: ha dato qualcosa che ci mancava».

Ha rischiato perfino il licenziamento quando disse che il suo cane giocava meglio di Perdomo…

«Una battuta per ridere, ma quella volta ha rischiato grosso. Mantovani era infuriato, non gli piacevano queste cose. È capitato anche con i giocatori: guai creare problemi».

Cos’era Genova per voi?

«Era il vivere bene, ci divertivamo, era lasciarle qualcosa di grande. Qualcosa che andrà sempre raccontata».

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