Su La Stampa scrive che a Napoli gli allenatori arrivano con grandi aspettative e dichiarazioni d’amore ma poi si scontrano con “una proprietà sempre più invadente nelle vicende di spogliatoio e squadra”
“Una sfilza interminabile di ottimi e grandi allenatori che approdano sotto il Vesuvio con grandi aspettative, dichiarazioni d’amore, e che solitamente vengono accolti al grido di “finalmente!”, con la speranza di un rapporto duraturo. Ma poi, puntualmente…”.
Lo scrive Marco Tardelli, su La Stampa, a proposito degli allenatori cambiati da De Laurentiis. Tutti si scontrano, prima o poi, con il presidente, rappresentante di
“una proprietà sempre più invadente nelle vicende di spogliatoio e squadra“.
È accaduto con Sarri, poi Ancelotti, adesso con Gattuso. Tardelli scrive:
“Vorrei capire se colui che sceglie, che decide ogni cosa, che attacca, che dice e disdice, che capisce di calcio più degli altri, che impone il silenzio stampa, ha mai pensato un solo momento che forse sta sbagliando qualcosa o se tutto questo dipende da un prepotente ed incontrollabile ego. Il mio amico Renzo Arbore avrebbe detto “ Medita presidente Medita””.