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Il Napoli come l’Italia del 1982: più zitto sta, più vince

Non parlano i giocatori, non parla De Laurentiis né Giuntoli e nemmeno ci sono le voci di dentro. Intanto il Napoli è resuscitato

Il Napoli come l’Italia del 1982: più zitto sta, più vince
foto Hermann

Come per l’Italia di Bearzot. Più stai zitto più vinci. Non parlano i giocatori, non parla De Laurentiis né Giuntoli e nemmeno ci sono le voci di dentro. Il Napoli è resuscitato da quando ha cominciato a giocare a pallone. Non si sa se Gattuso resterà. Nel caso (probabile) che esca, quale allenatore sarà ingaggiato?

Meglio cambiare o confermare?

E’ certo che un anno tribolato come questo dovrà essere smontato e poi rimontato. E’ lo scotto che si deve pagare al cambio di allenatore. Una fatica con i suoi inconvenienti che ora è lo stesso popolo azzurro a rifiutare. Fino a quando il non-gioco faceva la sua parte, meritandosi la giusta critica italianista fino agli esteti ex sarriani del pallone, niente da dire sulle voci contro. Il gioco dell’esonero italico valeva la candela della ripartenza: nuova direzione tecnica, squadra da rivedere, scegliere tra un giovane in crescita o un manager di sistema.

L’amico geniale

Ed ecco quello che non t’aspetti. La squadra si mette a girare, solidarizza (mai una parola, solo fatti) con Gattuso, che a sua volta ha nel dna le stimmate del primus inter pares, ossia dell’allenatore amico, anche quando sfodera la gerarchia del capogruppo.

A queste condizioni nasce il filotto di vittorie pro-Uefa. La squadra c’è e lo dimostra. Non sappiamo come andrà a finire. A Itaca i Proci aspettano che Penelope si decida, ma è proprio col gioco che il Napoli- straccia gli avversari. Gattuso diventa il beniamino-martire dei tifosi. Ora tutti (o quasi), lo vogliono ancora alla guida della squadra. Napoli è fatta così. Emotiva, pronta a dimenticare gli errori, e a parteggiare per chi si autoproclama uno del popolo.

Il feeling ritrovato con la città

Dopo la sfortunata operazione di Ancelotti, si doveva ricreare, partendo dal basso, una sintonia tra giocatori, allenatore e società. Ringhio era stato ingaggiato per questo. Ora, il paradosso è che, mentre la società probabilmente lo esonera, la squadra gira a meraviglia e la città ritrova il feeling con i suoi beniamini. Era successo con Mazzarri, con Sarri e, meno empaticamente, con Benitez, architetto del Napoli spagnolo. Con Gattuso, per il popolo azzurro, sarebbe la classe operaia che va in Paradiso.

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