Il tecnico del Leicester al Guardian: «Non sono uno che grida. Il calcio moderno è come l’università. Si può metterli alla prova, pungolarli, con rispetto»
Oggi si gioca Leicester-Manchester City e il Guardian intervista Brendan Rodgers allenatore che ha portato le Foxes al terzo posto in Premier, a un passo dalla qualificazione in Champions League. Al Guardian parla del rapporto con i giocatori.
A livelli così alti, a volte devi essere duro per essere chiaro, ma io non sono uno che grida. Posso trasmettere il mio messaggio in modo molto franco – i giocatori te lo diranno – ma penso che il calcio moderno sia un po’ come andare all’università. Oggi i giocatori hanno una buona comprensione della parte tecnica e tattica del gioco. Vengono ad allenarsi per migliorare, non per essere sgridati e distrutti psicologicamente da un allenatore. Ciò non significa non metterli alla prova, sfidarli e pungolarli. Ma ho sempre trovato un modo per cercare di farlo pur avendo un livello di rispetto per le persone.