Lazio e Napoli non vogliono vendere all’estero la propria governance, Agnelli spera ancora di veder nascere una Superlega
Mentre la vittoria di DAZN su Sky ha chiarito quale sarà la piattaforma di riferimento per la Serie A nel prossimo triennio, resta ancora da definire l’eventuale coinvolgimento dei fondi d’investimento nella media company che gestirà questi diritti televisivi. La proposta più concreta tra quelle arrivate è quella avanzata dalla cordata Cvc–Advent–Fsi, che da settimane è in attesa di una risposta.
In questo lasso di tempo, però, gli equilibri sulla questione sono profondamente cambiati. Da un lato ci sono nove squadre che spingono affinché la cordata rilevi il 10% della media company, accogliendo 1,7 miliardi che sarebbero investiti. Tuttavia, il fronte dei “no” – come riporta il Corriere dello Sport – si è ingrandito: dalla parte di Lotito e De Laurentiis, infatti, sono passati anche Juventus, Inter e altri club che impediscono che si arrivi alla maggioranza di 14 pareri favorevoli.
Chi non è d’accordo a questa svolta ha motivazioni diverse. Lazio e Napoli ad esempio non vogliono vendere all’estero la propria governance, mentre Agnelli spera ancora di veder nascere una Superlega. Scenario che naturalmente i fondi non accetterebbero, in quanto significherebbe indebolire l’importanza anche commerciale del campionato italiano.