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Rapporto Censis, per la maggioranza degli italiani la salute collettiva viene prima delle libertà personali

Il 79,9% degli intervistati vorrebbe pene più severe per le feste. Il 31,2% vuole che chi si è ammalato per avere avuto comportamenti irresponsabili non venga curato o lo sia dopo gli altri 

Rapporto Censis, per la maggioranza degli italiani la salute collettiva viene prima delle libertà personali
Milano, Fase 2 coronavirus, verso la normalita, prove di movida sul Naviglio Grande, gente sul naviglio (Maurizio Maule/Fotogramma, Milano - 2020-05-07) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Secondo il 54esimo rapporto del Censis sulla situazione del Paese, per la maggioranza degli italiani la salute vale più delle proprie libertà. Il 57,8% degli intervistati si è detto disponibile a rinunciare alle libertà personali in nome della salute collettiva.

E lo sono ancora di più i giovani: tra i 18 e i 34 anni, infatti, la percentuale sale al 64,7.

Non solo. I giovani sono anche i più severi nel giudicare chi non rispetta le regole. L’82% di essi chiede pene severissime per chi non indossa la mascherina, contro il 77,1% degli italiani in generale. Il 56,6% degli italiani, inoltre, chiede addirittura il carcere per chi non rispetta la quarantena.

Il 79,8% degli italiani chiede inoltre di non allentare le restrizioni o di inasprirle per le festività.

Un altro dato che merita di essere sottolineato è quello relativo alla percentuale degli italiani che vorrebbero far rivivere la pena di morte: il 43,7%.

Interessante anche il dato che riguarda il capitolo cure. Il 31,2% degli italiani vuole che quanti si sono ammalati per aver adottato comportamenti irresponsabili non vengano curati o lo siano dopo gli altri. Per il 49,3% dei giovani è giusto che gli anziani siano assistiti dopo di loro.

 

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