Ponte Morandi, per i pm Autostrade aveva architettato una truffa ai danni dello Stato
I vertici di Aspi sapevano che i pannelli fonoassorbenti dovevano essere sostituiti perché a rischio crollo, ma derubricarono l'intervento alla voce migliorie per far ricadere i costi (5 milioni di euro) sul Mit

Per la Procura di Genova i dirigenti di Autostrade avevano architettato una truffa ai danni dello Stato per decine di milioni di euro. Lo scrive Repubblica Genova.
I manager sapevano che le barriere fonoassorbenti del Ponte Morandi erano a rischio crollo, che avrebbero dovuto sostituirle, e che quindi dovevano attuare un intervento di manutenzione per circa 5 milioni di euro. Invece, fecero passare l’intervento sotto la voce “migliorie e investimenti”. Non si tratta di una sottigliezza, poiché, se si fosse trattato di manutenzione, il costo sarebbe ricaduto sulle spalle di Autostrade, mentre in caso di migliorie e investimenti, in virtù della concessione, sarebbe ricaduto sul Ministero delle Infrastrutture. Da qui la tentata truffa ai danni dello Stato.
“Autostrade, però, avrebbe omesso di specificare che la sostituzione delle barriere era dovuto ad un errore di progettazione compiuto dai suoi ingegneri, quanto invece ad un intervento di risanamento acustico”.
I 5 milioni sono riferiti solo al tronco genovese, ma adesso l’inchiesta andrà a fondo per appurare altri capitoli di spesa su tutte le autostrade d’Italia.