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Il trucco della tessera FIT: in Lombardia 3.000 nuovi agonisti di tennis per circolare in zona rossa

Grazie alla tessera ci si poteva iscrivere ai tornei e poter dribblare le restrizioni dei Dpcm: in Campania si è arrivati a tabelloni di Quarta Categoria da 400 iscritti

Il trucco della tessera FIT: in Lombardia 3.000 nuovi agonisti di tennis per circolare in zona rossa

Sembra un po’ la storia di Fantozzi che si vantava di essere stato “azzurro di sci”. In Lombardia, ma non solo, l’autunno in zona rossa ha creato un esercito di nuovi tennisti agonisti: 3.000, addirittura. Tutti tesserati per la Federtennis. In realtà è un trucco. Un modo per poter liberamente circolare dribblando le restrizioni dei vari Dpcm.

Ne scrive il Fatto Quotidiano, concentrandosi sui numeri lombardi, ma è un fenomeno che s’è evidenziato un po’ ovunque: in Campania di colpo tornei di quarta categoria che prima non raccoglievano più di una quarantina di iscritti hanno visto i tabelloni lievitare fino a 300-400 iscritti. Multipli di Gran Slam.

Il motivo è presto detto: il governo a novembre aveva autorizzato gli eventi sportivi di “interesse nazionale”. Nel tennis tanti tornei sono “open” e ci si può iscrivere anche da fuori regione. Con la tessera agonistica (costo di circa 30 euro) e una visita di idoneità (altri 20-30 euro) era possibile iscriversi ad uno di questi tornei  e poter così allenarsi liberamente, e ancora meglio: potersi muovere autocertificando di essere atleti iscritti a competizioni di interesse nazionale.

Al netto dell’imbarazzo ai posti di blocco, con canuti ultracinquantenni con la panza autorizzati a proseguire liberi grazie al loro status di agonisti. A quanto risulta al Fatto nelle ultime settimane solo in Lombardia ci sarebbe stato un boom di circa 3mila nuovi iscritti (per un afflusso di quasi100mila euro di ricavi extra).

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