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Salvini: “Perché non far entrare 3.000 persone al San Paolo per Napoli-Pescara?”

A radio Punto Nuovo: “Da tifoso, alla terza partita vista in TV, con il tifo finto, cambio canale. Quello non è sport, non è calcio, non è passione”

Salvini: “Perché non far entrare 3.000 persone al San Paolo per Napoli-Pescara?”

Dopo il Premier Conte, anche Matteo Salvini entra nella discussione sul tema del ritorno dei tifosi allo stadio dopo lo stop dovuto all’emergenza coronavirus e lo fa ai microfoni di radio Punto Nuovo, parlando proprio di Napoli-Pescara

“Perché non far entrare 3.000 persone al San Paolo per Napoli-Pescara?

La mia non è una questione politica, lo sport è vita, è passione. Le partite di calcio, basket, pallavolo, non mi sembra di vedere lo sport. Al signor Conte dico che la Regione Emilia-Romagna ospita il Gran Premio di motociclismo nel prossimo fine settimana ed hanno autorizzato l’ingresso di 10.000 persone per ogni gara, in maniera oculata. Nessuno pretende di fare un concerto al San Paolo con 60.000 persone, ma se ne entrano 10.000 per un evento sportivo, uno ogni 5 metri, con ingressi scaglionati, credo che qualsiasi tifoso sia rispettoso di ogni misura di sicurezza. Chi continua ad alimentare la paura, il terrore, fa il male del Paese. Ieri ero al Festival del Cinema a godermi un film, c’era un posto sì ed uno no occupati, in una sala chiusa, si entrava con cautela. Gradualmente, con prudenza, si può fare. Da tifoso, alla terza partita vista in TV, con il tifo finto, cambio canale. Quello non è sport, non è calcio, non è passione. Ci sono stadi enormi all’aperto con una capienza di 50.000 persone, ne entrano 10.000. Un palazzetto che ospita 10.000 persone, allora ne fai entrare 1.000. Aperti teatri, cinema, si apriranno le scuole, a qualcuno forse fa comodo trovare capri espiatori per sfogare le proprie pressioni. Una volta chiudiamo le discoteche, un’altra i palazzetti e non vogliono aprire gli stadi. Basta che non ci diano dei negazionisti. Invitiamo alla cautela, alla prudenza, alla distanza, al buon senso, cosa che tutti hanno dimostrato in sei mesi. Lo stadio, il calcio – per qualcuno che magari ignora – non sono solo Cristiano Ronaldo o i campioni da 10 milioni, sono migliaia di posti di lavoro. Nessuno pensa ad un Napoli-Milan sold out, ma ad un progressivo ritorno sì”.

Forza Inter per prendere voti?

“No, mi viene difficile”.

Sull’Europa League

“Lascio indovinare cosa posso tifare quando giocano Inter o Juventus, io italiano tifo quando gioca la Nazionale. Se vince il Napoli, non mi dispiace”.

Su Sport e Salute

“L’idea era valida, quella di avvicinare i territori alle Federazioni. Lo sport è anche business, per fare atletica, nuoto, pallanuoto, hai bisogno di soldi ed era giusto allargare la platea degli sport che potessero godere di questi soldi. So che Spadafora ha minacciato le dimissioni, ma mi pare sia tutto fermo. Non è il momento per litigare, adesso. Prima si torna ad uno sport in presenza, meglio è, sempre rispettando le norme. Siamo chiusi da marzo, siamo a settembre, per le Università, per le scuole, per lo sport, ci sono 18 comitati scientifici, qualcuno avrà pianificato qualcosa o siamo arrivati a metà settembre senza aver pianificato nulla? Al di là della Serie A, pensiamo ai campionati minori: senza tifosi falliscono. Tra due mesi rischiamo di avere una strage di lavoratori”.

 

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