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Maria Sole Tognazzi: “Gli amici di mio padre? Banali. Parlavano sempre delle stesse cose”

Al Fatto: “Passeggiare con mio padre era impossibile. Siamo cresciuti con la sensazione che papà appartenesse agli altri quanto a noi”

Maria Sole Tognazzi: “Gli amici di mio padre? Banali. Parlavano sempre delle stesse cose”

Il Fatto Quotidiano intervista Maria Sole Tognazzi. Figlia di Ugo Tognazzi e Franca Bettoja, dopo diversi anni come assistente si è dedicata alla regia. Ha diretto Petra, la serie tv in onda su Sky con Paola Cortellesi come protagonista.

Racconta la sua esperienza nel cinema. Ha fatto per dieci anni l’assistente di Ferzan Ozpetek.

Non ho studiato, ho iniziato a 18 anni come assistente, e ho continuato fino ai 28: la mia scuola è stata l’osservazione sul campo, dagli obiettivi da utilizzare ai tempi, fino alla scelta delle location. A un certo punto, per il mio primo film, Passato prossimo, sempre con la Cortellesi protagonista, mi sono ritrovata dall’altra parte”.

Fino ai 18 anni non si è mai avvicinata al set.

“Mai, fino ai 18 anni mi sono tenuta in disparte, e quando ho iniziato è capitato per cercare un’esperienza, non per ambizione o passione. Da piccola non ero affascinata, la mia impostazione era “non mi interessate proprio”. A 18 anni ho avvertito la necessità di lavorare, e piano piano ho scoperto il cinema, e piano piano ho capito che era la mia vita.

Ricorda cosa voleva dire girare per strada insieme al padre.

“Quando arrivava Thomas dalla Norvegia (il fratello, ndr), e magari da Velletri andavamo in gita a Roma, il suo divertimento era di verificare ai semafori la reazione degli altri automobilisti. Riconoscevano Ugo e quasi tremavano: passeggiare con mio padre era impossibile. Siamo cresciuti con la sensazione che papà appartenesse agli altri quanto a noi: da piccola il mio senso di protezione mi ha portato a capire che dovevo rinunciare a determinate esigenze e puntare su altro”.

Dei continui ospiti che c’erano a casa sua dice:

Li trovavo banali: parlavano sempre degli stessi argomenti. Già allora una delle frasi ricorrenti era dedicata alla “crisi del cinema”. E non c’era alcuna crisi. So che può apparire strano, ma in casa c’era monotonia”.

Tra tutti gli attori conosciuti grazie al padre ne indica uno che le sarebbe piaciuto dirigere.

Mastroianni. Sono sempre stata innamorata di lui: quando veniva a casa mi sentivo male. La questione è sempre la stessa: salutavo e me ne andavo in camera; e poi ero piccola, ma in alcuni casi non sapevo neanche chi fossero, eppure a volte ho percepito un’energia particolare, una sorta di fascino magnetico”.

Maria Sole racconta di quando venne fuori che suo padre era il capo delle Brigate Rosse.

“Appena uscì quella bufala, immediatamente mi vennero a prendere a scuola, e per due giorni tutti convinti fosse vero; papà fotografato in cucina mentre inscenava l’arresto. Non capivo e domandavo: “Ma che ha combinato?””.

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