La Lega non vuole soccombere con il Pirellone. Si va verso il commissariamento di Fontana

Sul Messaggero. Al suo posto potrebbe avanzare l'assessore al Bilancio, Davide Caparini. Sarà scaricato anche Giulio Gallera (di fatto già allontanato)

lombardia offre posti letto ai campani

La Lega sta cercando affannosamente una via di uscita per Attilio Fontana dopo lo scandalo che lo ha coinvolto. Anche se per salvare il governatore della Regione Lombardia, scrive il Messaggero, la vera soluzione sarebbe che si dimettesse. E’ proprio il quotidiano romano a dettagliare il piano della Lega “per non crollare insieme al Pirellone”

Il Messaggero scrive:

Salvini è consapevole che il crack del modello lombardo equivale a una sciagura importante. Perché significa, anche in vista delle elezioni regionali a settembre, non poter più disporre del biglietto da visita di quello che un tempo era il buon governo targato Milano ed esportabile pure altrove come simbolo di un salvinismo non parolaio ma fattivo. Tutto questo viene meno con il caso Fontana”.

E allora, che fare?

Scaricarlo? No, significherebbe fare una plateale ammissione di colpa e creare una voragine nel tempio del Pil italiano. Commissariarlo? Sì. Con un rimpasto? Questa l’idea. Ma quando? Il tempo va trovato subito, «perché abbiamo anche l’urgenza – dice un big leghista lombardo, ex componente del governo gialloverde – di non fare la figura degli allocchi, guardando dalle macerie fumanti di Palazzo Lombardia il trionfo di Zaia»”.

Dunque l’idea che si sta facendo strada nei piani alti della Lega è quella

“di sacrificare al più presto l’assessore Gallera, ormai inviso a tutti come simbolo del disastro sanitario nel Covid, e di fatto già allontanato: posta foto dai luoghi di vacanza”.

E commissariare Fontana mettendogli accanto un vicepresidente operativo che potrebbe essere Davide Caparini, assessore al Bilancio.

“Suo padre è stato dirigente del partito e amicissimo di Bossi, proprietario dell’Hotel Mirella a Ponte di legno, che fu per l’Umberto in vacanza ciò che oggi è il Papeete per Matteo. Salvini temporeggia. Spera che la bomba dei nuovi sbarchi collegata al riaffacciarsi del Covid d’importazione africana possa diventare la battaglia della riscossa e risollevare i consensi del partito. Oscurando via via l’enorme grana lombarda. Che però, al di là delle intenzioni del Capitano, è destinata invece a restare un cratere aperto, capace di produrre sconquassi profondi nei piani alti del partito e magari di mobilitare, quando sarà e se sarà, le possibili energie alternative chiamate Giorgetti e Zaia”.

 

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