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Addio a Sergio Zavoli, il socialista di Dio: aveva 96 anni

Giornalista e politico, ha raccontato la storia contemporanea d’Italia con ogni mezzo e in ogni aspetto. Inventò il Processo alla tappa. Senatore dal 2001 al 2018

Addio a Sergio Zavoli, il socialista di Dio: aveva 96 anni

Radio e tv, sport e politica, cultura e informazione. Sergio Zavoli ha saputo calarsi sempre con dignità e autorevolezza in ogni veste, dal Processo alla tappa (straordinaria invenzione giornalistica, è stato un programma cult che ha segnato la storia della televisione e non solo) a La notte della Repubblica (imperdibile viaggio nel terrorismo), dalla presidenza della Rai ai successi da scrittore. Giornalista, saggista, autore, politico e tanto altro, Zavoli si è spento oggi a Roma, all’età di 96 anni.

Nato a Ravenna il 21 settembre 1923, entra in Rai a 24 anni. Dirigerà il Gr ma le sue creazioni televisive trasmettono meglio di qualsiasi altra cosa la missione sociale che secondo lui doveva avere l’emittente di Stato. Un obiettivo che non sempre è stato perseguito: sotto la sua presidenza, infatti, ci sarà la fine del monopolio televisivo. Tra il 1993 e il 1994 dirige Il Mattino.

Si è guadagnato il soprannome di “socialista di Dio“, proprio come il libro da lui scritto nel 1981, primo di tanti successi letterari. La senilità lo conduce verso la carriera politica, diventa tre volte senatore con tre partiti diversi e gli viene conferita una laurea honoris causa dall’università di Tor Vergata in lettere e filosofia nel 2007. Vive piuttosto serenamente i 17 anni in Parlamento, scossi nel 2015 dalla presidenza della Commissione di Vigilanza della Rai per il caso Villari. Tre anni dopo decide di non ricandidarsi più, per vivere il tempo che gli sarebbe restato, osservando senza raccontare.

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