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Gattuso: «Non è semplice allenare il Napoli in questo momento con il sole, il mare e le barche»

A Dazn: «Penso che tra due settimane ci giochiamo qualcosa di importante e possiamo entrare nella storia del calcio Napoli»

Gattuso: «Non è semplice allenare il Napoli in questo momento con il sole, il mare e le barche»

Il tecnico del Napoli Rino Gattuso ai microfoni di Dazn al termine della partita contro il Sassuolo al San Paolo

Gi attaccanti hanno fatto il loro dovere

«Non concordo col fatto che gli attaccanti hanno fatto il loro dovere. Quando crei 9 palle gol, è una partita che doveva chiudere il primo tempo con diversi gol di scarto. Prendiamo troppi gol e ne facciamo pochissimi. Ci sta che possiamo rischiare, ma creiamo tanto e non finalizziamo»

Una gara che è stata un 50 e 50

«Non sono d’accordo. Il fuorigioco fa parte del gioco, non è che hanno fatto gol, non puoi paragonare quello che abbiamo fato noi con quello che ha fatto il Sassuolo, altrimenti chi non ha visto la partita immagina una gara diversa»

In cosa potete migliorare

«Bisogna starci con la testa e giocare 95 minuti, tutti pensano che palleggiare è facile, ma non lo è. Necessita che andiamo a riempire gli spazi per tutto il tempo e invece spesso al primo errore ci perdiamo»

Il centrocampo non ha giocato come doveva

«I due centrocampisti hanno sbagliato tanto a livello qualitativo, ma bisogna ruotarli e farli respirare»

In vista del Barcellona

«Penso che Demme ti dà equilibrio e Lobotka sa palleggiare meglio, li sto provando per capire. Sono due giochi totalmente diversi»

Gli elementi positivi di questa sera

«Abbiamo affrontato una squadra difficile che ha pareggiato con l’Inter e ha vinto contro la Lazio, sono risultati importanti, non era facile dopo il Parma. Penso che tra due settimane ci giochiamo qualcosa di importante e possiamo entrare nella storia del calcio Napoli. La città in questo momento non ti aiuta perché ci sono tante barche, il sole e il mare e a casa non si può stare. Soprattuto in questo momento non è facile allenare una squadra come la mia. Il problema del Barcellona è che ne hanno uno che prende palla, ne salta dieci e mette la palla al sette. Siamo ancora muro e muro con l’ospedale e ad un passo dal cimitero»

 

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