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Dialogo tra Montalbano ed un esercente balneare

Muntilbano eri finalimenta in vacantie: ed eri salita a Ginova per stari cu Livie che haviva ancura dei juorna de fatica. Mintra la zita eri fora addicise di annarisi a pigliari nu puca di sula ed a farisi una natata nel mari ligura.

Dialogo tra Montalbano ed un esercente balneare

Muntilbano eri finalimenta in vacantie: ed eri salita a Ginova per stari cu Livie che haviva ancura dei juorna de fatica. Mintra la zita eri fora addicise di annarisi a pigliari nu puca di sula ed a farisi una natata nel mari ligura.

Scenenna da casa vidi che ci stavi sulla rena dei casina balneara e addecisi di trasere per aviri la possibilitate di cangiarsi e di farisi na dociie doppa. Ma alle case fui firmata da un tipa strangio vistito con una canotta che gli ntimai…

“Ma dove va?”.

Muntilbano: “Vada al mari… “.

Bagnino: “Ma perche quanti ‘mari’ vede?”

M: “Il mari è uni sula”.

B: “Non lo sa che deve misurarsi la temperatura?”.

M: “Ah, mi erri scurdata; ci sugno i prutucolla… “:

B: “Vede che quando si concentra le cose se le ricorda… “.

M: “Ma lia mi accunusce già?”.

B: “E’ la prima volta che la vedo… “.

M: “E allura pirchia dicia che quando mi acconcentra le cusa me le arricorda… ?”.

B: “(…)”.

M: “Va bine facciama prista che non mi volia pirdiri il sola bona ed il mari piatta”.

B: “Va anche di fretta il signorino… “ , e dicinno chista avvicinai alla frunta spatiusa de Muntilbano un termascannera…

Doppa qualichi siconda di cuncentrazioni il bagnina lo taliai seriusa…

“C’è un problema… “.

Muntilbano: “Qualichi?”.

B: “Lei ha trentasette e quattro, quasi cinque”.

M: “E allura?”.

B: “Allora il suo ‘prutucolla’ dice che non può entrare se lei ha trentasette e mezzo… “.

M: “Ma io sugno al di sutta… “.

B: “Per dirimere questo caso devo chiamare il delegato di spiaggia… “:

M: “Diligato chia?”.

Il bagnina acchiamai n’altira signuri che haviva una di chella fascetta al braccia indovi c’ira scipta ‘diligata’ che acchiani vicina a lura e doppa nu dialoga zitta zitta vinne virsa Muntilbano…

“Buoongggiorno”.

Muntilbano: “ (ironica) Bona jurnata… “.

Diligata: “Allora c’è questo problema… “.

M: “Qualichi prublema?”.

D: “Che lei ha una temperatura sospetta”.

M: “Sospicta in che sinsa?”.

D: “Lei è al limite della norma”.

M: “Ma io la Norma me la magna… “.

D: “Fa anche lo spiritosooo…. “.

M: “Mi scusasse: sugno al limita… “.

A chesta ennesime irunie de Muntilbano il Diligata acchiamai il puliziotta de spiaggia che passavi propria in chella mumenta

“C’è qualche proooblemaaa?”.

Diligata: “Sì, maresciallo: c’è qui una persona che chiede l’accesso ai bagni ma presenta una temperatura sospetta… “.

Il puliziotta a Muntilbano…

“Buooongiooornooo: mi favorisce i documentiii?”:

Muntilbano: “Ecche qua”.

Puliziotta: “Ma lei è commissario di polizia?”.

M: “Sissi”.

D: “E perché non l’ha detto subito?”.

M: “Lia a mia mica mi lo spiò?”.

Bagnino: “Aveva una faccia sospetta… “.

Il puliziotta piglianna – commo si dicia – ‘in pugna la situationa’.

“Dottoreee, mi scusi, ci deve essere stato un equivoco: la prossima volta si qualifichi subito così si evitano questi spiacevoli equivoci… “.

Muntilbano non vidiva quivoca – ne d’altronda haviva vista suspecta; nuta mintali irunica del Muntilbano….

Ma gli venni in minta un racconto di Cechova intitulato “Il Camaleonta” indovvi si raccuntava di una ndagini per stabiliri di chi fusse un cani che haviva mursicata un gioiellera. Si ascoprì che il cani eri di un generali ed allura il gioiellera non hevi iustitie.

Dall’Uttucenta al Dumilavinta non eri cangiata nihila.

 

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