Ieri la Figc ha stilato il protocollo per tornare in campo: esami medici, squadre blindate, sanificazione. Il Napoli dovrà fare test a calciatori e staff
Ieri la Figc ha stilato un protocollo per il ritorno in campo delle squadre di calcio. Partirà per prima la Serie A, il 4 maggio, a meno di colpi di coda dell’epidemia.
Come previsto dalla Federazione, prima di ricominciare gli allenamenti i calciatori dovranno sottoporsi a dei severi esami, già alla fine di questo mese. E’ stato previsto uno screening da effettuare 72-96 ore prima di tornare in campo.
Il club di De Laurentiis, scrive Repubblica Napoli, lavora per tenersi pronto al ritorno a Castel Volturno. Bisognerà effettuare un test molecolare rapido, un test sierologico, un’anamnesi accurata, una visita clinica per valutare eventuali sintomi e misurazione della temperatura corporea ed esami strumentali e del sangue.
“Il Napoli dovrà disporli — oltre che per i calciatori — anche per lo staff tecnico, i medici, i fisioterapisti i magazzinieri e il personale più a contatto con gli azzurri: accertandosi della “negatività” di tutti. L’obiettivo è creare un gruppo chiuso (circa 50 persone) che almeno per il primo periodo lavorerà in clausura, come in un ritiro estivo. Sono previste inoltre la sanificazione del centro sportivo di Castel Volturno e dell’adiacente hotel, blindato e interamente requisito per ospitare la squadra”.
La Lega ha immaginato, ieri, anche di fare un test con le semifinali di Coppa Italia prima della ripresa del campionato.
“Il Napoli può fare pure da apripista. Sarà dunque una ripresa assai impegnativa — se arriverà l’ok del governo — anche perché i giocatori dovranno affrontarla dopo la lunga quarantena”.