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Il Messaggero: a scuola si andrà a turno, classi da 15, banchi singoli e con mascherine

Le ipotesi sul nuovo anno scolastico. Una parte in aula, l’altra in video da casa. Obbligo per tutti di lavarsi le mani all’ingresso    

Il Messaggero: a scuola si andrà a turno, classi da 15, banchi singoli e con mascherine

Il Messaggero anticipa come potrebbe essere la vita degli studenti quando potranno finalmente (non si sa quando) tornare a scuola.

Ci sarà l’obbligo di indossare la mascherina e ognuno dovrà sedere da solo in un banco. All’ingresso degli istituti ci saranno gli erogatori di gel igienizzante: il lavaggio delle mani sarà obbligatorio prima di entrare. A scuola si andrà a turno. O almeno questa è l’idea. Perché la cosa fondamentale continuerà ad essere, anche a settembre, il distanziamento sociale. E in classi pollaio da 25-30 studenti è ovviamente impossibile rispettare le distanze.

L’idea che si sta studiando è quindi quella di dividere le classi in gruppi di 15 ragazzi al massimo. Una parte sarà in classe, con le misure di cui sopra. Gli altri, invece, seguiranno la lezione da casa, con le modalità utilizzate già in questi mesi per la didattica a distanza. E così, a turno.

Si è però visto che la didattica a distanza non è in grado di raggiungere tutte le famiglie.

“Potrebbe quindi subentrare la didattica a distanza con l’invio dei materiali attraverso le piattaforme di e-learning. Sempre a settimane alternate. Per ampliare la disponibilità delle aule nelle singole scuole, che potrebbero poi essere messe a disposizione degli istituti che fanno parte della stessa rete territoriale, si sta valutando la possibilità di creare nuovi spazi andando a dividere corridoi o aule più grandi: l’idea è quella di sfruttare pareti removibili che poi verrebbero tolte non appena terminata l’emergenza”.

Intanto le scuole si stanno organizzando già adesso, scrive il quotidiano. Gli istituti stanno raccogliendo le richieste delle famiglie in difficoltà per fornire, se possibile, computer e tablet in comodato d’uso. Per ora molte scuole hanno consegnato ai ragazzi che ne avevano bisogno i pc dei loro laboratori interni e delle segreterie. Nelle prossime settimane dovrebbero arrivare quelli finanziati con i fondi ministeriali.

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