Il ministro dello Sviluppo economico al Fatto: “Imprenditori e lavoratori stanno dimostrando grande responsabilità, dopodiché le autorizzazione a deroghe e i controlli spettano ai prefetti e all’Inps. I protocolli vanno rispettati”
Sul Fatto Quotidiano un’intervista al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.
“Il governo ha adottato determinate misure in base al principio di precauzione, perché il primo bene da tutelare è la vita umana. Germania e Spagna ci stanno imitando, chiudendo la maggior parte delle attività, e presto lo farà anche la Francia. Noi ci consultiamo quotidianamente con il Comitato scientifico e con l’Istituto superiore di sanità e la conclusione è che è troppo presto per riaprire”.
Ciò non toglie che il governo stia già pensando a quando e come riaprire.
“È evidente che la riapertura dovrà essere graduale. E per capire come farlo dovremo basarci sul protocollo firmato il 14 marzo dal governo con sindacati e imprese, un ottimo accordo che permette di lavorare in sicurezza nelle aziende rimaste aperte. Alcune filiere hanno parte dei settori chiusi, ma tra un po’ dovremo riaprirli gradualmente perché ciò che oggi non è essenziale presto lo sarà”.
Non è però possibile indicare una data. Le misure restrittive iniziano a funzionare, ma bisogna continuare ad osservare l’evoluzione dei contagi.
A Bergamo e Brescia, tuttavia, ci sono ancora impianti aperti, anche nei settori che il decreto Conte imponeva di chiudere.
“A me sono arrivati segnali su una generale applicazione della normativa. Dopodiché, le autorizzazione a eventuali deroghe e i controlli spettano ai prefetti e all’Inps. Singoli casi possono avvenire, ma imprenditori e lavoratori stanno dimostrando grande responsabilità. Di certo i protocolli vanno rispettati”.