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Macaluso: «Sono le settimane più terribili della mia vita. Quanto cinismo per i vecchi»

A Repubblica esalta l’operato di Conte «sta reggendo con molta dignità. È lucido. Non ha mai perso il controllo. Che angoscia la piazza di Testaccio deserta»

Macaluso: «Sono le settimane più terribili della mia vita. Quanto cinismo per i vecchi»
Lunga intervista di Repubblica a Emanuele Macaluso l’ex dirigente del Pci che sabato compirà 96 anni. Il suo sdegno nei confronti del premier inglese che ha precisato che non si salveranno i più vecchi
«Johnson è un bullo e il suo è un cinismo spaventoso. Come quelli che dicono “è morto, ma era vecchio”. Capisco che tutti abbiamo il nostro turno, ma qui muoiono persone che avevano vitalità, affetti, relazioni. Uomini e donne che avevano ancora qualcosa da dire»
Macaluso isolato nella sua casa di Testaccio ammette la tristezza dell’essere confinati
«Una forma di angoscia. Ho avuto una lunghissima vita, piena di grandi gioie e di grandi dolori, ma queste settimane mi sembrano tra le più terribili. Siamo dentro una vicenda che non ha precedenti. Il fatto inedito è che questo virus ci ha incarcerati, serrati nelle nostre case, senza nemmeno poter uscire per prendere un caffé, vedere un amico, chiusi dentro una vita che non è la nostra».
Però la reazione degli italiani che cantano sui balconi è bellissima, un modo per dire al coronavirus: non ci puoi cancellare del tutto, perché noi continuiamo a vivere
«Quando vedo le persone che girano con la mascherina non posso non pensare a quando mi ammalai di tubercolosi, nel 1941. Avevo sedici anni. All’epoca era una malattia da cui difficilmente si guariva. Mi misero in un sanatorio, dove praticavano il pneumotorace, iniettando l’aria nei polmoni. Si trovava sulla strada che da Caltanissetta conduce a San Cataldo, in una posizione interna, e seppur fossimo a distanza di sicurezza, dalla finestra potevo vedere le persone che si coprivano la bocca con il fazzoletto per paura di contagiarsi con il bacillo di Koch. Proprio come adesso».
Macaluso considera in maniera positiva l’operato del Governo
«Sto rivalutando Conte, un uomo privo di storia politica, ma che sta reggendo con molta dignità. È lucido. Non ha mai perso il controllo. Sta guidando il Paese nel mezzo di una tragedia collettiva. La stoffa del dirigente politico si vede nelle difficoltà».
Il lato positivo di questa emergenza è che ha annullato le differenze tra ricchi e poveri
«L’umanità è esposta a tutto, anche all’imprevisto. La calamità può rivelarsi, alla fine, un momento di formazione. Tocca a ricchi e poveri. Tutti devono difendersi allo stesso modo, stando in casa. Ciò affratella, nel senso che in questo momento le categorie dell’avversario, del nemico, sono sospese. Lascerà qualche segno nella società, spero».
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