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L’Oms: USA nuovo focolaio della pandemia. Ma Trump vuol riaprire per business

L’impennata di contagi preoccupa, ma il Presidente twitta: “La cura non può essere peggiore del male, il nostro popolo vuol tornare a lavorare”

L’Oms: USA nuovo focolaio della pandemia. Ma Trump vuol riaprire per business
Alla fine a spararsi non è stato Trump

Gli Stati Uniti potrebbero diventare il nuovo focolaio mondiale della pandemia di Covid-19. Lo dice l’Oms, senza mezzi termini. Lo dicono, soprattutto, le evidenze epidemiologiche: la crescita esponenziale di nuovi contagi è veloce e inarrestabile. “Questo trend rende gli States il potenziale nuovo centro pandemico”, dice la portavoce dell’Oms Margaret Harris.

Ma il Presidente Trump, in totale contropiede, annuncia la volontà di “riaprire” il Paese, che in questo momento vede 150 milioni di americani in quarantena. Una sorta di salto carpiato all’indietro, sulle orme – già sconfessate – del primo Boris Johnson: non si può fermare tutto, “la cura non può essere peggiore del male”.

Al centro di tutto c’è ovviamente l’economia, e la recessione dietro l’angolo. Trump ha scartato su Twitter: “Il nostro popolo vuole tornare a lavoro. Continueranno a praticare il distanziamento sociale, e gli anziani saranno sorvegliati con amore e protezione. Possiamo fare entrambe le cose, insieme. La cura non può essere peggiore del male! Il Congresso deve agire ora. Torneremo forti!

Stando ai dati della Johns Hopkins University, ad oggi gli infetti accertati negli Stati Uniti sono 46.450 e le vittime 593. Ma, esattamente come per l’Italia, è molto probabili che queste cifre siano lontane dalla realtà.

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