ilNapolista

Il medico del Cotugno: «Il Covid-19 è un nemico unico e subdolo. I pazienti non sono tutti anziani»

Di Sarno al CorMez: «È dura quando vedi persone che arrivano qui con le gambe proprie e dopo due ore lottano per sopravvivere in Rianimazione»

Il medico del Cotugno: «Il Covid-19 è un nemico unico e subdolo. I pazienti non sono tutti anziani»

Il Corriere del Mezzogiorno intervista il dirigente della prima divisione del Cotugno, Raffaele Vincenzo Di Sarno. Racconta la paura che anche i medici hanno nell’affrontare il Covid-19.

«Quando ti capita di vedere gente che arriva qui con le gambe proprie e dopo due ore lotta per sopravvivere in Rianimazione, forse anche noi medici ci ricordiamo di essere persone vulnerabili».

Perché questo virus è diverso dagli altri.

«Ne abbiamo viste tante, al Cotugno siamo stati in prima linea a causa di tante epidemie, più o meno difficili da gestire. Ma il Covid è un nemico unico e subdolo che ricorderò per sempre».

Il medico racconta anche la gioia di fronte alle tante guarigioni.

«Qui abbiamo tante situazioni critiche, ma la maggioranza delle persone colpite da Covid ce la fa. Resiste e ci dà la speranza per andare avanti e curare altri pazienti. Rispetto a un mese fa abbiamo numeri e soprattutto esperienze. Non conosciamo il nemico, ora però iniziamo a fronteggiarlo. La settimana scorsa è stata drammatica. Avere il 10 per cento di mortalità ci ha spaventato».

Adesso, invece, va un po’ meglio.

«Il trend dei contagi sembra in leggera flessione. Aspettiamo».

Di Sarno spiega qual è la situazione al Cotugno.

«Abbiamo 128 pazienti positivi e 9 casi sospetti. In rianimazione, tra Monaldi e Cotugno sono 23. Speriamo di migliorare».

E non si tratta solo di anziani.

«I nostri pazienti non sono tutti anziani. Persone in apparenza sane».

ilnapolista © riproduzione riservata