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Il dramma delle case di riposo: anziani morti soli, parenti e operatori contagiati senza saperlo 

Su Repubblica. Sono decine e decine i morti nelle strutture, che diventano prigioni senza scampo. Ora i familiari pensano di riunirsi in comitato e sporgere denuncia contro ignoti 

Il dramma delle case di riposo: anziani morti soli, parenti e operatori contagiati senza saperlo 

Su Repubblica il caso, terribile, delle case di riposo. Quando il virus entra in una di esse, gli anziani muoiono uno dopo l’altro, come mosche. Inermi, senza neppure il contatto con i parenti, visto che in molte residente sono stati sospese le visite. E purtroppo, spesso, i primi casi di positivi al virus non vengono nemmeno denunciati. E’ quanto emerge dal racconto di Claudia Bianchi. Sua nonna era ospite della residenza di Mediglia, nell’hinterland milanese.

«Ci hanno chiamato solo dopo che era morta, il 16 marzo, alle 21.30. Ma quando ancora ci facevano entrare in casa di riposo, non ci hanno nemmeno avvertiti che c’erano stati dei casi di coronavirus. Quindi noi siamo tornati in famiglia e ci siamo probabilmente contagiati tutti, compresa mia mamma che è cardiopatica. Anche se ad oggi nessuno ci ha fatto un tampone».

I numeri dei decessi e dei contagi nelle case di riposo lombarde – ma in generale di tutto il Paese – sono raccapriccianti. In pochi giorni si sono moltiplicate le vittime e anche i contagi.

E il problema non riguarda solo gli ospiti delle strutture ma anche il personale che presta loro assistenza. Gli operatori vengono contagiati di continuo, perché privi di dispositivi di protezione e contagiano a loro volta altri, visto che vanno e vengono dal luogo di lavoro ogni giorno. Alcuni scappano, per salvarsi dal contagio.

I familiari degli anziani pensano di organizzarsi in comitato e di sporgere denuncia contro ignoti. Lo racconta un dipendente pubblico lombardo, Leonardo La Rocca. A Mediglia è morta la nonna di sua moglie. Anche in questo caso nessuno aveva avvertito la famiglia dei primi casi di positivi. Il risultato è che si sono ammalati anche i suoi suoceri, che erano andati a trovarla nella casa di riposo.

«Nessuno li aveva avvertiti, li hanno fatti entrare con la mascherina, ma la nonna non l’aveva, come non l’aveva il personale sanitario. Quindi sono rientrati a casa e hanno infettato mezzo condominio, prima di stare male e di fare il tampone che li ha certificati anche loro come positivi».

Non solo. Una sindacalista della Fp Cisl lombarda, Laura Olivi, denuncia che

«all’inizio dell’emergenza in molte case di riposo venne addirittura chiesto agli assistenti di non mettere le mascherine perché avrebbero spaventato gli anziani ».

Molti di questi anziani morti nelle case di riposo non vengono nemmeno conteggiati nel calcolo ufficiale delle vittime da Covid-19. Spesso non viene fatto loro neanche il tampone. Semplicemente dimenticati.

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