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Guerini: «Se sarà necessaria una maggiore presenza sul territorio daremo il nostro contributo»

Il ministro della Difesa a La Stampa: «Gli italiani hanno dimostrato maturità e comunque nei casi di trasgressione delle regole, i controlli hanno funzionato»

Guerini: «Se sarà necessaria una maggiore presenza sul territorio daremo il nostro contributo»

 

«Chiaramente la speranza di tutti è che le misure portino a un contenimento efficace della propagazione del virus. E i segnali danno qualche luce di speranza. Se dovesse esserci un’esigenza maggiore di ulteriore controllo e presenza sul territorio, in ausilio alle forze di polizia, daremo il nostro contributo. Ma mi pare che la situazione sia sotto controllo. Gli italiani stanno rispondendo con grande senso di responsabilità».

Sono le parole del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, intervistato da La Stampa. I numeri ufficiali sui contagi incoraggiano a proseguire sulla strada intraprese e gli italiani stanno rispondendo bene.

«Gli effetti dei sacrifici a cui sono stati chiamati, cominciano a dare segni positivi. E questa è la migliore forma di  persuasione. La strada è quella giusta. Gli italiani hanno dimostrato maturità e comunque nei casi di trasgressione delle regole, i controlli hanno funzionato. Dove ci sono elementi di maggior disagio, il governo, anche con gli ultimi provvedimenti, ha messo in campo risposte efficaci che saranno ulteriormente implementate con i prossimi provvedimenti».

L’esercito sta svolgendo diversi compiti, legati all’emergenza sanitaria.

«L’emergenza richiede che tutte le articolazioni dello Stato diano il massimo del contributo. (…) Credo che il commissario Borrelli e la Protezione civile vadano solo ringraziati per il loro lavoro. Non credo che ci siano state deficienze organizzative. Ci siamo trovati di fronte a una situazione complessa, specie per le forniture dall’estero, in un momento in cui la domanda è esplosa a livello mondiale. E comunque, possono esserci state criticità, ma ad oggi sono superate. Lo Stato ha dimostrato di esserci».

Come sarà il mondo, quando finirà l’emergenza?

«Dovremo confrontarci con una lunga fase di semi-normalità prima di tornare alla quotidianità a cui eravamo abituati. E dedicare tutti i nostri sforzi alla ripartenza del Paese, sia per le famiglie, sia per le imprese».

 

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